Insegnami le ferite.
Da questo crepaccio
non vedo altro che
luce e cielo, e il buio
è una vampa inquieta
che sogna spazi puri.
Insegnami il dolore.
Questa morsa che ho
nel cuore, questo vuoto
che plasma i miei
confini, sono solo liete
vertigini che logorano
il candore dei cuscini.
Insegnami l'abbandono.
Tutto mi lega alla terra,
radici e svenimenti, e di
te non so altro che l'amore,
uno specchio che beve
lontananze di fuoco.
Insegnami la crudeltà.
L'agnello con la gola
aperta, il fiore martoriato
dal vento, perché di me
non so altro che la bontà,
ruscello tra due vipere
sull'erba quieta.
4 commenti:
Molto
molto
molto
bella.
B
E
L
L
A
!
meraviglioso canto di squisita bellezza
che sprigiona atmosfere d'avorio
custodite nel tuo giardino interiore..
.a
Grazie ragazze!
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