sabato 4 agosto 2018

UN PARADISO

Rimando sempre a domani quello che non posso fare oggi.
Ogni domani ha il suo domani e finisco per non fare nulla.
Penso. Ripenso. Coltivo la mia orizzontalità. Me ne faccio
un vanto. La coloro di sogni, aspirazioni, utopie fresche come
pesche, che fa anche rima. Che cosa non manca mai?
Un'erezione rassicurante, il caffè, un bicchiere di vino.
Qualche libro aperto sul letto disfatto. La musica. Il respiro.
Se mancasse il respiro sarebbe la fine. A volte una gioia
repentina me lo fa mancare, ma per pochi attimi.
La gioia di riconoscermi allo specchio dopo una lotta
notturna, una lotta estenuante con i mostri dell'abisso.
Qualche cicatrice in più ma il volto è il mio. Sempre più mio.
Sempre più vero. Sempre più vicino al silenzio.
La gioia di nascondere piccoli ricordi negli anfratti,
nelle fessure ardenti del vivere quotidiano. La gioia illesa.
Vivere tra tenebre e lampadine, con la scorta di un sole
malato da sacrificare per un fiore ancora da cogliere.
Nulla più di questo. Ed è già un paradiso di polvere.



2 commenti:

altrimentipresente ha detto...

Non rimando mai a domani
quello che posso fare dopodomani.

Oscar

marti64 ha detto...


Quello che dovevo fare oggi l'ho fatto ieri

Martinachelavoratroppo