domenica 26 agosto 2018

MEDEA SU "SOFIA E SOFIA"

Ho deciso di mettere in evidenza i commenti di Medea perché questo blog ha sempre
più bisogno di persone in grado di riflettere su quello che faccio, persone in grado
di elaborare un commento articolato sull'opera filmica, persone innamorate di
quello che faccio (anche quando sbaglio un film, dato che nessuno è perfetto), persone
che in sostanza mostrano rispetto per il blog di un filmmaker, e di questo sono e
sarò sempre grato a Medea, a Francesca. Nella sua "devozione" si riflette il nostro
comune amore per la bellezza e la poesia e la libertà.

Medea:

Sofia e Sofia è il film del ritorno all'archetipo mitico della Kore: il mistero della fanciullezza. Ci sono i giochi, i mostri, le invenzioni, le paure, le curiosità, le domande, i coraggi (plurali e non singolari) della Bambina (maiuscolo e non minuscolo), che culla e impicca le sue bambole, che vola sulle altalene e sprofonda nei presagi rossi del suo sangue mestruale. Sofia piccola ha negli occhi l'incanto ancora, la sua fanciullezza resta a galla nel mare delle favole e il dolore non è che il ginocchio sbucciato o il sogno di un mostro che viene a metterla in guardia tanto quanto si fa dimenticare. Sofia grande ha tra le labbra e il cuore una scintilla appena di adolescenza, quasi che lei già sappia farsi consapevole del fatto che adolescere vuol crescere e bruciare. Poi ci sono le madri: sono tutte grembo, riposo dalla stanchezza della goliardia, dalle gioie dei mondi fatati. Madri che ritrovano le figlie o le accompagnano, madri con gli stessi occhi, che guardano nella stessa direzione. 
Il padre, infine, che rapisce sempre, che avvolge e porta con sè, il padre che ama, che fa dormire, l'eroe sognato, quello per il quale fare il tifo, per il quale combattere le proprie guerre e consumare le proprie vendette nei confronti della vita. I padri bellissimi delle fanciulle indicibili.

Questo film mi ha confuso l'anima per un attimo soltanto, poi è stato specchio della mia natura. Le mani intrecciate di Sofia e Sofia sono il sodalizio di chi nasce femmina con la sua ineffabile femminilità. Sono un'unione indissolubile, che è catena e libertà. Tu sei una specie di deus ex machina: nel dramma della Kore che si perpetua tu sei il risolutore, colui che è in grado di sanare i contrasti insanabili con l'occhio e con la poesia. E, tu pensa, Kore, in greco antico, significa Fanciulla e pure Pupilla. 

(Nicolino, del resto, cosa diceva? Che tu eri femmina ed io... un uomo in un corpo di donna. Forse per questo ermafroditicamente e scriteriatamente ti amo così tanto).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lei ha ragione, e capisco che deve essere bello per un autore trovare qualcuno che possiede uno sguardo così attento, analitico, appassionato, e capace di esprimere con auliche e volanti parole un'interpretazione cosi' palpitante della propria opera! Altrettanto credo possa essere un privilegio poter ascoltare l' opinione, magari meno adorante, spesso più volgare (ma ugualmente sincera) di qualcuno che la osservi anche da altri punti di vista! È curioso, ma forse anche in questo risiede la magia di un' espressione artistica, come un' opera venga percepita in maniera cosi' diversa a seconda di chi la guarda...
kat

Anonimo ha detto...

Sono sostanzialmente d'accordo con i concetti di fondo di Ricky e ancor di più con la controbattuta di kat. Tu, Farina, sei libero di riportare ciò che più si avvicina ai tuoi gusti di lettura ed è ammirevole il rapporto di profonda amicizia che ti lega a Medea. Sono del parere, avendone letto altrove, che anche altre persone sono in grado di elaborare un commento articolato su una tua opera filmica in maniera ugualmente gradevole ricorrendo al loro proprio stile e visioni personali, pur non rivestendo il ruolo di amica ma di commentatrice a volte molto critica.

http://attimiespazi.blogspot.com/2018/05/quasi-infinito.html?m=1

La questione sollevata, infine, si riduce ad una tua soddisfazione nel ricevere un commento elaborato che rispecchia i tuoi gusti, al rapporto di sentimenti di amicizia e vicinanza, che ti spingono a mettere in risalto i commenti della tua grande amica? Nulla di male, per carità, ma c'è anche chi apprezza ugualmente i tuoi prodotti da diverso tempo, basta solo abbassare i paraocchi.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Ma che cazzo dici. Medea fa sempre dei polpettoni pesantissimi e pesanti da leggere!