martedì 21 aprile 2015
DIARIO DI BORDO
Sole. Cielo azzurro. Ho comprato un gel al guaranà
da spalmare sul buchetto anale di una femmina.
Da qualche giorno sento in me una nuova energia
erotica, una pazza energia erotica, la camicia di forza
della solitudine sta cedendo sotto la pressione di questa
forza incontenibile. Una mia illusione? Non so.
Mi sento forte. Mi sento maschio. Mi sento incazzato.
Ogni fibra del mio essere è fatta di sperma. Sperma lucido.
Occhio-sperma, cervello-sperma, fegato-sperma,
milza-sperma e così via, all'infinito del mio finito.
La colonna vertebrale emette suoni arcani di cigni
divorati da tigri azzurre. Un vomito infantile mi fa
rigurgitare sogni immortali di un'infanzia mai perduta.
Odio le lische di pesce. Le ho sempre odiate.
Fottute lische. Amo i fiori, i fiori ardenti che fioriscono
sopra le bare dei morti, amo il mare che bagna le
spalle delle statue epilettiche, endovena d'ignoto e lirico
schianto universale, sono turpe e innocente come
un coccodrillo lunare, come un esercito di sassofoni
rettili, e di questo precipizio che avanza mi faccio beffe.
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