In questo film, per esempio, ero seduto su una panchina con la videocamera
accesa, ma loro non lo sapevano, forse lo intuivano, ma facevo finta di parlare
al telefonino, davanti a me avevo una coppia casuale, una coppia straordinaria,
un mendicante perso nei suoi pensieri e un vecchietto che alla fine "finge" di essere
sordo. Il caso ci fa ogni giorno doni splendidi, bisogna solo saperli cogliere,
questa coppia nessun regista al mondo avrebbe mai potuto formarla, solo Ricky Farina.
26 commenti:
trovo assurdo spiegare la Poesia, la Poesia andrebbe "sentita", guardata con gli occhi del cuore ma, a quanto pare, c'è assoluto bisogno di farlo in questi giorni dispersi, dove si parla solo di bombe e di leggi e si sparano sentenze. si è perso il concetto dell'umano e del meraviglioso mondo che è
dentro ognuno di noi e che molti nascondono per paura verso se stessi.
i messaggi che lancia Ricky Farina con i suoi video ritratti sono di un'importanza fondamentale, sono dei piccoli fari per ritrovare se stessi e il vero motivo della nostra esistenza.
l'intera opera di Farina è incentrata su questa sua appassionante
ricerca dell'umano e dell'amore che si cela dietro ogni piccolo anfratto della vita.
per me Ricky è e resterà un Grande in questo,
e il suo stile è assolutamente unico e inimitabile perché unico ed inimitabile è lui.
c'è bisogno anche degli sguardi di Ricky Farina, occorrono anche i Ricky Farina in questo mondo sempre più indifferente e superficiale.
grazie sempre da parte dei miei piccoli attimi, Ricky, mi piaci per come sei, esattamente e proprio così e ti seguo sempre con grande condivisione di emozioni là dove sai donare spunti di riflessione e di rimessa in discussione delle nostre sicurezze dietro le quali ci blindiamo. ti seguo con affetto nel tuo evolverti come artista e, se a volte inciampi, te lo dico ma poi cerco di non fartelo pesare da qui all'eternità perché credo che ogni persona adulta sia in grado di salire ad un gradino superiore se non ha commesso il grave errore di arrestare il proprio intelletto e che delle critiche sensate sappia farne tesoro.
ti sto scrivendo da smartphone e sto buttando i pensieri che mi sgorgano dal cuore in quel bisogno impellente di farti sentire la mia vicinanza e la mia ammirazione, la mia stima verso l'uomo e l'artista che rappresenti nel mio viverti tale.
scrivo da smartphone e sono in giro, quindi scusa eventuali errori, ché non rileggo, ché devo proprio scappare.
un bacioso attimoso da qui alla tua anima..
.attimi
...una domanda che avrei sempre voluto farle, e che le pongo adesso perché siamo in tema: quando lei intuisce che le persone riprese ricambiamo il suo " sguardo", perché si accorgono di essere filmate (dunque l' incantesimo della naturalezza e dell inconsapevolezza si infrange), lei continua a filmarli o si ferma?Questa domanda, beninteso, e' solo tecnica e non ha insita nessuna critica o insinuazione...una semplice curiosita'!
Kat
Ti rispondo, mi è capitato di notare curiosità nei miei confronti, se una persona si avvicina le chiedo se posso filmarla, rispondo
che faccio film sulle persone e che sarei incuriosito a filmare anche lei, a volte rifiutano, altre volte no come nel caso del film
PIAZZA PO che vi posto per farvi capire. Poi, se una persona si accorge e mi guarda, mi "riguarda", cerco di capire se è
infastidita o semplicemente indifferente, se è infastidita smetto e mi dedico ad altri soggetti, se è indifferente continuo.
Attimi, che cosa posso dirti?
Ti abbraccio.
Grandissima capacità di "posizione".
Mi spiego: sai dove metterti attendendo che il soggetto venga lui da te, verso di te. In questo modo l'inquadratura resta stabile, gradevole per gli occhi e il cervello da seguire, rilassante. Indubbio poi il fatto che tu sappia relazionarti con la gente che filmi, suscitando una serena tranquillità, direi fiducia. Non sei percepito come una minaccia, e se arrivi a parlarci con chi riprendi, il tuo interlocutore non può non apprezzare i tuoi modi e una voce calma e rilassata. Da ricco. Da ricco colto, anche un po' omosessuale, se capisci cosa intendo, ai confini dello snob, che però non superi.
Sai cos'è il Cinema, e si vede. Bravo. Grande sensibilità.
Svetti come un pivot in un asilo, sui cani che filmano stronzate, e mica solo su youtube ma proprio in generale, ultimamente.
Belli i film sopra e sotto.
Non posso che essere d'accordo con te. Filmare, fotografare in strada, significa cogliere l'attimo. E non c'è tempo di chiedere il permesso, quindi l'istante si cattura, e si, si ruba.
Io faccio la stessa cosa. Col tempo ho imparato a confondermi tra la gente, occhiali scuri e sguardo assente, pronta a scattare ciò che cattura me e che io catturo a mia volta.
Se ho tempo chiedo il permesso, diversamente scatto.
Legalmente occorrerebbe il permesso? Quantomeno per rendere le immagini pubbliche?Si. Personalmente da tempo non rendo più pubbliche le mie fotografie... prima correvo il rischio. Se una persona si accorge e non gradisce al massimo cancello la fotografia. Pubblicarle... èun rischio che si corre. Ammenoche tu non sia un reporter professionista... ma anche quelli si ritrovano spesso in spiacevoli questioni e limitazioni.
Che dire... comprendo che essere filmati o fotografati possa infastidire, anche perché personalmente detesto essere "catturata".
Ma... non si può resistere. Chi prova questo istinto, quasi fosse necessario alla propria sopravvivenza, non può resistere. Non ci si riesce. E si è disposti a correre rischi, anche pericolosi. Si perde la ragione nell'immagine che si va creando nel cervello nell'istante prima dello scatto. O del dettaglio di una ripresa.
Non c'è modo per me di spiegare la sensazione, l'emozione che questo da... so solo che potrei passare ore ed ore a catturare la variopinta folla senza accorgermi del tempo che passa, senza sentire fame, niente altro. Potrei fare chilometri senza nemmeno sapere dove sto andando... io pigra per eccellenza. Questo istinto soltanto può vincere la mia pigrizia.
Non si può spiegare... non si può resistere.
Grazie anonimo, un commento scritto bene, non per i complimenti ma per lo stile, apprezzerei anche
una critica negativa se scritta con originalità. Il concetto di posizione è interessante. In effetti sapere
dove mettere la cinepresa o lo strumento di ripresa (qualsiasi esso sia) è il primo segno di una vera
sensibilità filmica, la giusta distanza dal soggetto. Nelle riprese a cavalletto cerco di fare questo, nei
ritratti a mano entrano in "campo" altre dinamiche più improvvisate per la natura stessa del film.
Omosessuale? Non so, se devo proprio definirmi direi che sono un eterosessuale spinto, con la
consapevolezza che l'ano è una zona erogena per entrambi i sessi. Un caro saluto anale.
Prego non c'è di che, meriti i complimenti. Che tu ne sappia è evidente. E ne sai non solo a livello di parole e numeri, ma proprio di come si fa. Dovesti fare il consulente, e sfruttare i mezzi, magari ampi, di chi filma senza sapere meno di un cazzo di quello che fa. Interessante. Da discuterne.
Esatto il concetto di anale: hai del, non ho detto che tu lo sia. Sei un soldato "in pattugliamento di confine", perlustri, attento a non sconfinare ma anche ci sia chi prova a sconfinare. Forse hai scoperto solo di recente la tua capacità di effettuare "incursioni" in zone "pericolose". Ma questi sono solo affari tuoi, e al limite di chi "subisce" le incursioni. La tua voce, la sua impostazione, ha una cadenza suadente, da buono, da calmo: sa di comprensione, di curiosità tranquilla, ma non superficiale, e secondo me ha un che di omosessuale. La voce omosessuale (maschile) è dolce. Facci caso: un uomo incastrato nel corpo di una donna che si sforza di parlare come lei, di essere lei, nonostante i suoi ormoni e ghiandole, non può non essere dolce, almeno nella voce.
Non così una donna incastrata nel corpo di un uomo. Anzi...
Un caro saluto e basta. Che non si sa mai.
Paoly e Farina (e Anna).
Per quanto riguarda i diritti legali: non credo servano, ma se sei un giornalista o un reporter accreditato, o un fotografo, è senz'altro meglio: stai facendo il tuo mestiere (che mi pare sia un diritto costituzionale).
Tecnicamente però i fotografi sono meno abili di coloro che filmano, senza nulla togliere alla loro sensibilità, a volte straordinaria (Robert Capa su tutti, imho).
Torniamo al discorso di "piazzamento" e "movimento".
Nella foto non esiste movimento, ne da parte di chi fa la foto ne di chi ne è fotografato (nonostante alcuni grandissimi fotografi riescano a rendere il senso di moto del soggetto, a volte in modo casuale: Walter Chiari vs Tazio Secchiaroli che lo becca con Ava Gardner a Roma). Questo sposta il discorso sulla capacità del regista di saper muovere la telecamera, con soggetto fermo o in movimento, senza disturbare l'apparato vestibolare di chi guarda la ripresa filmata, anzi catturando la sua attenzione in modo che i suoi sensi "entrino" nella scena. Questa la grandezza, secondo me, dei registi. Se vogliamo la stessa dei grandi romanzieri, che fanno entrare il lettore nel libro. Questo, paradossalmente, spiega anche il successo, altrimenti ingiustificabile, di romanzi come "50 sfumature di grigio", secondo me e non solo, mal scritto ma il cui contesto è sicuramente interessante per i più. Me compreso.
Da alcuni anni le riprese tendono a essere meno statiche. Tolte le steady cam stabilizzate, il concetto è quello di dare un taglio documentaristico alla ripresa. L'inquadratura "balla" parecchio, come se il cameraman fosse un embedded che segue dei soldati o dei poliziotti nei loro compiti: questo è evidente in alcune serie TV USA, e non solo, anche Sorrentino in Gomorra usa questa tecnica. Mitica la scena dell'inseguimento a piedi tav Reeves e Swayze di "Point Break" della Bighelow.
Evidente la contrapposizione della moderne riprese con la staticità di quelle di Kubrik ad esempio: autentici quadri, affreschi: si pensi a "Barry Lindon" e "Odissea nell spazio", in cui l'immagine pare ferma anche se il soggetto è in movimento, o a "I Duellanti" del suo allievo Ridley Scott, fissità che tona anche in "Blade Runner" anche se un po' meno.
L'uso di fotografi cinematografici geniali come Storaro, ma che non lo sono poi nella fotografia classica.
Ma non solo: se vogliamo il 3D è il "limes" della fotografia cinematografica, il suo "nemico" più feroce e letale. Avatar non ha fotografia. IL problema è che non si ha idea di cosa sia la fotografia in un film. Cosa che invece Farina sa, forse anche a livello istintivo, direi genetico.
Due appunti, due sviste del tutto perdonabili: Gomorra non è di Sorrentino, trattasi di Matteo Garrone che io preferisco a Sorrentino.
E KurbriCK va scritto così. Appunti non da pignolo, detesto i pignoli, giusto per aiutarci a vicenda a non sbagliare.
Un saluto e basta, non si sa mai è simpaticissimo, mi piace. In realtà ci sono fotografie che catturano il movimento: googolare ANTON GIULIO BRAGAGLIA. Un carissimo saluto non anale.
Hai ragione, grazie Ricky (chissà come cazzo ho potuto sbagliare...). Su Kubrik Kubrick sai, non sempre si ha voglia di star lì a googolare. Anch'io preferisco Garrone, tra l'altro.
Certo, conosco dei fotografi che catturano il movimento, anche con tempi di esposizione particolari, ma è un'altra cosa. Un regista è un fotografo del tempo. Nel tempo. Scatta milioni di foto e da loro vita.
Ciao. Hai sentito di Forman e Taviani? Sia loro lieve la Terra.
Sì, mi piace la definizione di Tarkovskij: il cinema è scolpire il tempo.
Ho sentito. Qualcuno volò sul nido del cuculo è uno dei miei film del cuore.
Dobbiamo solo dire grazie a questi registi.
Non la conoscevo. Sono onorato di aver pensato al stessa cosa. Quasi.
L'altra sera vedevo (per mancanza d'altro) "Conan il barbaro". Impressionante la quantità di gnocche che Forman usava nei suoi film. "Usava" nel senso buono.
Conan il barbaro non è di Forman!
Alla terza che mi fai ti dedico un altro
saluto anale, ma con vaselina!
Sono un uomo gentile.
Minchia... Milius.
Milos Forman, John Milius... Però le gnocche erano impressionanti lo stesso. Lo so che sei gentile, l'ho scritto. Ma sempre seduto, o attaccato al muro starei. In sicurezza. La gentilezza sai, è come il vento... O era la lontananza?
Che figura di merda...
Sandra Milo..
Mi sei simpatico. Anche io ne colleziono a iosa di figure fertili.
@Aninimo 2.14
Personalmente considero l'immagine fotografica e l'immagine cinematografica non paragonabili in quanto ad abilità. Sebbene strettamente legate, di fatto lo strumento, la tecnica e l'obiettivo finale che si tende a raggiungere sono molto diversi. Quasi opposti per certi versi. L'abilità di un fotografo è, dal mio punto di vista, non paragonabile a quella di un filmacker o regista. Scrivere con la luce e gelare un istante ricostruendolo a volte in una frazione di secondo nella propria mente prima dello scatto non è semplice come a molti sembra... ci sono poi fotografi di paesaggi che attendono per giorni seduti nello stesso punto la luce perfetta per uno scatto. Tutti fotografano oggi, ma pochi sanno fotografare. Ed elaborare e postprodurre è un altro mondo ancora. E nella fotografia non si tratta tanto di sensibilità ma di capacità tecnica e compositiva. E mentale, nel senso di percepire. Dipende poi anche da che genere fotografico si tratta: reportage, fotografia artistica, fotografia di moda, stil life, in studio o in un edificio o all'aperto... la fotografia può essere molte realtà molto differenti, soprattutto oggi.
Gelare un istante (anche se si tratta di movimento, che di fatto viene gelato) e filmare il movimento è molto diverso... un regista non è un fotografo, no. Ed un fotografo non è un regista. Non credo si possa fare un paragone.
Detto questo, occorrono di fatto permessi e si è passibili di reato se si fotografano (e credo anche se si filmano) persone senza il loro consenso e si pubblicano le immagini. Di fatto queste persone potrebbero rivalersi legalmente. Se si parla di minori poi... il guaio si fa grosso. E non possono assolutamente ad esempio essere fotografate e filmate, nemmeno da un reporter o un fotografo professionista, basi militari e tutto ciò che ad esse è connesso, senza un permesso che di fatto non credo venga mai dato. E la questione della privacy, che si va sempre più inasprendo, di fatto cambia continuamente le regole e le leggi, che di fatto si fanno sempre più limitative.
Forman e Taviani... arriva il momento in cui cominciano ad andarsene i maestri della nostra epoca... a volte mi capita di "scommettere" sul prossimo lutto. Chi sarà il prossimo ad andarsene?
So solo che oggi compio 40 anni e gli ospiti se ne sono andati. Ed ora sono a letto con un attacco di cistite acuta. Ovviamente di Domenica. Classico. Ma ho ricevuto un dono molto speciale... un anello molto caro a mia zia, e due libri che lei amava molto. Avrei tanto voluto che fosse qui... e di fatto mi hanno donato un pezzo di lei.
Ora mi eclisso.
Buona serata a tutti.
AUGURI PAOLY!
TANTISSIMI AUGURY!
SOLO 40 ANNI?
MA SEI UNA BIMBA!
Potrei aprire un'azienda di concimi. Ad honorem.
Se insisti a fare il "maestrino" però, inizio a riservarti il trattamento che riservavo ai miei insegnanti alla superiori: "No prof, non si incazzi prof... Mi dia sei prof. Se no le faccio bruciare la macchina dai miei cognati rumeni prof. Di Timisoara prof. Con Lei dentro prof". Gran donna mia sorella.
Trentasei all'esame di maturità.
Prof.
(Scherzo...)?
Mi associo a gli auguri di Ricky, Paoly! Sei una bimba, è vero. Minchia 40anni... Un cazzo.
E secondo me sei pure una bella gnocca, una di quelle che usava Forman. O era Milius?
Io pagherei per un'orchite fulminante sai? Per un'ora o giù di lì, giusto il tempo di sfruttarne gli effetti sulla mia partner, scioccarla, sconvolgerla, farne un supplì.
Scusa ma allora i giornali scandalistici? Corona? Ne parliamo un'altra volta.
Buona buona notte.
Dimenticavo: per me il prossimo è Farina.
il mio regalo per te, Paoly
https://www.youtube.com/watch?v=TtNmc8QCYxE&t=12s
by attimiespazi
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