domenica 15 aprile 2018

SONETTI DAL SOTTOSUOLO



Con uno strepitoso Severino Saltarelli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lui la "lettura come non ricordo.." non ha idea di che cazzo è! Enfatizza....Enfatizza...ma che cazzo te enfatizzi? Ahahha. Guitto!

attimiespazi ha detto...

Il mio amore è come febbre, sempre avida
di quel che ancor più aumenta il suo malessere,
e che si nutre di quanto mantiene quel suo morbo,
pur di soddisfare la sua fame insana.
La ragione, medico del mio amore, furente
perché le sue prescrizioni sono trascurate,
mi ha lasciato e, disperato, mi rendo conto
che il desiderio che medicina combatteva è morte.
Sono un caso disperato, abbandonato dalla ragione,
furiosamente pazzo per le mie continue smanie;
ho pensieri e parole da mentecatto,
e vaneggio ben lungi dalla verità.
Perché t'ho giurata pura e t'ho pensata bella,
tu, nera come l'inferno, e come la notte scura.

(William Shakespeare - sonetto 147)

Anonimo ha detto...

Notevole. Peccato
Che Shakespeare me lo sia perso. Troppo occupato e affaccendato in altre letture, prima dell'oblio, totale.

Anonimo ha detto...

Ottimo. Con un Saltarelli meravigliosamente a suo agio nel sottosuolo.