Il mio amore è come febbre, sempre avida di quel che ancor più aumenta il suo malessere, e che si nutre di quanto mantiene quel suo morbo, pur di soddisfare la sua fame insana. La ragione, medico del mio amore, furente perché le sue prescrizioni sono trascurate, mi ha lasciato e, disperato, mi rendo conto che il desiderio che medicina combatteva è morte. Sono un caso disperato, abbandonato dalla ragione, furiosamente pazzo per le mie continue smanie; ho pensieri e parole da mentecatto, e vaneggio ben lungi dalla verità. Perché t'ho giurata pura e t'ho pensata bella, tu, nera come l'inferno, e come la notte scura.
4 commenti:
Lui la "lettura come non ricordo.." non ha idea di che cazzo è! Enfatizza....Enfatizza...ma che cazzo te enfatizzi? Ahahha. Guitto!
Il mio amore è come febbre, sempre avida
di quel che ancor più aumenta il suo malessere,
e che si nutre di quanto mantiene quel suo morbo,
pur di soddisfare la sua fame insana.
La ragione, medico del mio amore, furente
perché le sue prescrizioni sono trascurate,
mi ha lasciato e, disperato, mi rendo conto
che il desiderio che medicina combatteva è morte.
Sono un caso disperato, abbandonato dalla ragione,
furiosamente pazzo per le mie continue smanie;
ho pensieri e parole da mentecatto,
e vaneggio ben lungi dalla verità.
Perché t'ho giurata pura e t'ho pensata bella,
tu, nera come l'inferno, e come la notte scura.
(William Shakespeare - sonetto 147)
Notevole. Peccato
Che Shakespeare me lo sia perso. Troppo occupato e affaccendato in altre letture, prima dell'oblio, totale.
Ottimo. Con un Saltarelli meravigliosamente a suo agio nel sottosuolo.
Posta un commento