martedì 20 marzo 2018

UN VERSO DI SCIMMIA

Era un poeta senza più poesie.
Gli era rimasto un verso in bocca,
ma era un verso di scimmia.

Fu la felicità, una felicità sconfinata,
senza metafore il mondo tornò ad
essere se stesso: puro e limpido.

Una mattina di primavera s'impiccò
con un foulard azzurro, e fu un brivido
di rondini sconosciute la sua morte.

Lasciò ai posteri questo biglietto:
sono felice, così felice che voglio
anche la felicità oscura dei morti. 



1 commento:

attimiespazi ha detto...

" e fu un brivido
di rondini sconosciute la sua morte."

immaginifico!

.a