venerdì 30 marzo 2018

IL MIO PUNTO DI VISTA

Abbiamo i nostri morti, i morti che abbiamo conosciuto da vivi, e recentemente
nella mia vita sono morti amici e parenti, gli ultimi della lista sono mio zio Vezio
ed Erik Scheller, un pittore amico mio e di mio fratello. Poi ci sono i morti per
sentito dire, quelli dei telegiornali, dei quotidiani, degli amici dei nostri amici,
i morti della storia, dei campi di concentramento per esempio, e ci sono anche
i morti della finzione, dei film e dei romanzi e delle poesie. I morti "indiretti"
potremmo chiamarli, e ognuno di noi si rapporta secondo la propria sensibilità
con questi morti. Per esempio ho pianto tantissimo per un morto finto, era il
film The champ di Franco Zeffirelli, quel morto "finto" è diventato vero perché
mi ha fatto soffrire veramente, che fosse un attore che fingeva di morire non
ha importanza alla fine. Molti hanno pianto per Alfredino caduto nel pozzo,
psicodramma collettivo e televisivo di molti anni fa; hanno pianto quelli che
hanno deciso di immedesimarsi nella vicenda e di seguirla ora dopo ora, altri
non hanno voluto seguirla e non hanno pianto, non per insensibilità, si sono
semplicemente rifiutati di partecipare a qualcosa che sentivano come morboso:
una sorta di "voyeurismo catodico". Ci capita spesso di essere spettatori di
incidenti stradali, c'è chi si ferma a guardare, c'è chi passa avanti se sa di non
potere fare nulla di concreto per aiutare le vittime degli incidenti. Io sono
uno di quelli che non si ferma se non posso essere d'aiuto. La stessa cosa
vale per Gabriele, chi ha deciso di iscriversi al suo canale ha fatto una scelta
personale, in sintonia con la propria sensibilità e non la discuto, ma c'è anche
chi, come il sottoscritto, davanti al dolore e alla malattia, sente il bisogno
di fare qualcosa di concreto, di dare un apporto che non sia una semplice
"presa di coscienza da clic". Se non posso fare questo, come nei casi che
ho citato, decido di sorvolare, mi bastano già i miei morti, quelli con i quali
devo fare i conti ogni giorno della mia vita. Non siamo degli imbuti, in
teoria dovremmo "soffrire" per ogni essere umano che muore di fame, in
pratica dobbiamo andare avanti, scegliere, decidere se impegnarci oppure
no, se lavarci la coscienza con 2 euro contro la fame nel mondo o andare a
dare parte del nostro tempo per migliorare la vita degli altri. Non tutti hanno
la vocazione del missionario. Non è obbligatorio essere dei missionari.
Quello che invece è obbligatorio è questo: fare quello che si ritiene opportuno
cercando di non ferire nessuno. Se ho ferito qualcuno chiedo scusa.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Pure il nome ti sbagli! Ahahaahah!... Madonna cagna impestata!

rickyfarina ha detto...


Beh, come ho detto: mi sono rifiutato emotivamente di partecipare, quindi posso anche sbagliare il nome,
ma questa è la verità: il nome non ha importanza per me. Decido io quando "cadere" nella trappola
emotiva, quindi non sto nemmeno a correggere, sperando ovviamente di non offendere nessuno.

attimiespazi ha detto...

ciao Ricky, spero che ti chiarisca con Freddy. tu mi hai insegnato a capirlo e ti ringrazio.
ciao FF, chiunque tu sia, buona vita a te.
Ricky, ti voglio bene.
non dimenticarlo mai..

.attimi

rickyfarina ha detto...


Per correttezza metto il nome giusto ma sia agli atti che ho sbagliato nome, tra l'altro Lorenzo è il nome del mio "Gabriele",
ma io non vengo a chiedervi di mettere clic anonimi.

Anonimo ha detto...

Almeno ci è arrivato dopo due ore a correggere per rispetto. Di fronte alla richiesta di un bambino malato gravemente nessuno è anonimo. Questo però il genio non lo capire nemmeno fra cent'anni.

riccardofarina69 ha detto...

Sei hai letto il testo e se lo hai capito bene, altrimenti continua per la tua strada.

riccardofarina69 ha detto...

Il clic è "anonimo" perché non fai nessun sacrificio a metterlo.

riccardofarina69 ha detto...

Ora scusate ma per me l'argomento è chiuso per sempre. Buona Pasqua.

Anonimo ha detto...

I tuoi genitori e i tuoi amici devono ritenersi fortunati ad avere un figlio e un amico come te!

Anonimo ha detto...

I sacrifici in questi casi sono fatti da medici, volontari, parenti, mica pretendevi egoisticamente di essere al pari di loro. Si trattava di una semplice richiesta per donare gioia a quel bambino malato. Questo è proprio un mulo.