domenica 11 marzo 2018

NIETTA

A chi mi accusa di insensibilità, a chi viene su questo blog con l'immensa superficialità
di chi crede di fare una cosa buona e non si rende conto che sta solo facendo una cosa di
una superficialità senza nome talmente è grande, la mia risposta è nei miei film e nella
mia vita, e in questo film su una volontaria di nome Nietta.

7 commenti:

Paoly ha detto...

I bambini non dovrebbero mai ammalarsi. Mai. Ma si ammalano...
Anni fa, quando portavo con l'ambulanza dei pazienti a fare le dialisi... mi capitava di incontrare bambini nella loro stessa stanza. Pesati, bucati, attaccati alle macchine, così sempre, per più giorni alla settimana. Guardavo il loro sangue fluire... nonostante tutto molti sorridevano. E allora cercavo di pensare che presto avrebbero avuto reni nuovi, che sarebbero guariti. Che sarebbero guariti tutti.
Ci vuole tanto coraggio per essere come Nietta: agire, essere utile e amorevole, e contemporaneamente fare i conti col dolore, senza impazzirci.

attimiespazi ha detto...

"Il vizio supremo è la superficialità"
(Oscar Wilde)

Anonimo ha detto...

Scusa Paoly ma il vecchio che muore è un povero stronzo?

Anonimo ha detto...

Conosco la retorica sui bambini alla camus o dostevskij...ma non mi tocca. I bambini muoiono? E sti cazzi. Céline è morto .... Caravaggio è morto...

Paoly ha detto...

Freddy,
il vecchio che muore è un lutto tragico per tutti coloro che lo amano. E purtroppo la morte fa parte della vita. Ma egli ha vissuto una vita, ha provato felicità e dolore, ha amato ed è stato amato, e magari è diventato nonno e bisnonno...
Un bambino... non ha ancora vissuto.
Mi sembra sia palese la differenza.
Celine è morto avendo vissuto e rimanendo immortale nei tempi, così come Caravaggio.
Un bambino non ha vissuto. Avrebbe tutta una vita davanti... spesso capita che non la vivrà, o la vivrà breve tra ospedali e dolore.
Ti è chiara l'innaturale differenza?

Paoly ha detto...

In tema di malattia, viscida puttana che ci porta via in modo atroce chi amiamo...
vorrei condividere con voi questo capolavoro musicale, che finalmente è riuscito a farmi piangere. Piangere è un dono di dio, non so di quale ma di uno, mettiamo che sia dio acero. Piangere di gioia, o di dolore... è un dono immenso. Non c'è da vergognarsi, da soffocare in gola... solo abbandonarsi.
È strano. Ti metti a dieta e combatti. Poi inizi a percepire il dolore, quello vero, quello dell'addio, e in una manciata di giorni perdi quasi cinque chili. Almeno qualcosa di buono avviene... solo il prezzo è infinitamente troppo troppo caro.
Dedico questo pezzo a mia zia. Carolina. E ai suoi due splendidi figli.

https://m.youtube.com/watch?v=xXzeEfH6PTk

attimiespazi ha detto...

morire per un tumore, io non lo auguro a nessuno.

la signora che abita sopra di me è in chemio: asportato tumore al fegato e poi al seno. piano piano gli hanno detto la verità definitiva: metastasi e tumore alle ossa. mi racconta che quando si reca in ospedale per la chemio a seguito dell'asportazione del seno, con le sfortunate compagne di viaggio che sono in attesa si raccontano fra loro cavolate, ridono come delle ragazzine, che tanto di lacrime ne hanno già versate abbastanza. poi lei torna a casa e, fino a che ce la fa, cerca di condurre una vita quasi normale se non gli capita di vomitare anche l'anima a causa della chemio troppo pesante e rimanere a letto per due o tre giorni consecutivi. ha una forza straordinaria. la amo.
gli stanno allungando la vita. si è già trasformata fisicamente, si è gonfiata. prende 5 pillole diverse per affrontare questo suo doloroso e bastardo saluto alla vita. a me non resta che andarla a trovare per fare due chiacchiere, per tenerle compagnia anche se so che mi fa male al cuore vederla così. ma mi fa male dopo che "rientro" nella mia coscienza d'essere sensibile come lo sono tutti gli esseri umani. quando sono lì da lei voglio ascoltare di quella sua la vita che ancora circola nei suoi racconti e nelle sue emozioni.

ebbene, io penso che quello che non sia giusto sia questa schifosa malattia e morire per essa non è giusto per nessuno.

ah, al secondo piano abita una bambina affetta da malattia rara. non racconto nulla di quel fiorellino spento
:-(


.attimi