Mi capita di fissare il mio volto allo specchio, lo fisso, lo fisso, e come per incanto
lo perdo, non lo riconosco più, diventa un volto eccessivo, superfluo, un altro volto.
Poi prendo il dentifricio e lavo i denti a un estraneo, sono una persona gentile.
*
Chi mi credo di essere? Chi crede di essere me? Ho due anime, una col cappello
e l'altra senza.
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Sento lo strepitare dei clacson sotto casa mia. Che fortuna non fare parte di questo
circo! Ho un debito infinito verso la mia condizione di disoccupato.
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Ogni giorno cerca qualcosa: un accendino o un senso.
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Si dava tante arie, non per vanità, per non soffocare.
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