mercoledì 6 agosto 2008

GLI AMORI GIALLI

Stravagante Corbière, affetto da reumatismi articolari, con le
ossa deformate, questo "spettro della morte" seduce l'abisso
con i suoi versi irriverenti, e si prende gioco della morte.

E non solo. Deride i borghesi, la loro flaccida morale esangue,
deride l'amore, la poesia, se stesso. Non si prende mai sul
serio perché è un poeta tragico, e uno spirito tragico può
permettersi ogni leggerezza. Può abusare di tutto.

Si traveste da vescovo e benedice la folla sul corso di Roscoff,
un paesino della Bretagna, passeggia con una palla di forzato
al piede, forse per alludere alla carne liquida del mare, per
contrasto, quel mare che umilia la vita terrestre con lo schiaffo
bianco delle onde...spaventa le devote con i suoi fuochi
d'artificio davanti alle chiese, ogni crocifissione nasconde
una scheggia di folgore e di spavento...Corbière, Corbiére...

I marinai di Corbière, nessuno come Corbiére ha descritto la
vita, e la morte, dei marinai! Questi uomini che soffrono il
mal di mare sulla nostra terraferma, che se manca l'oscillazione
si sentono oscillare! Angeli mal leccati, hanno teste che
assomigliano allo squalo e al bambin Gesù, questi ragazzi perduti,
per loro la terra è uno scalo, con l'ospedale militare,
prigione, botte, donne e vino.

Avanzano fiutando la tempesta, e non annegano mai, per carità,
gli annegati sono d'acqua dolce, affondano tutti quanti,
persino il piccolo mozzo, la sfida negli occhi, la bestemmia
tra i denti, sputando con un rantolo la cicca alla spuma,
scolando senza nausea "la grande tazza salata", come hanno
tracannato la loro acquavite.

Niente fossa di sei piedi, nè topi di cimitero: scendono
tra gli squali! L'anima di un marinaio, invece di gemere
tra le vostre patate, respira onda dopo onda.

Sì, Corbière, hai ragione: i marinai rotolano senza fine
nei vergini spazi, rotolano verdi e nudi, senza chiodi,
senza bara, senza coperchio, senza ceri, liberi!

Solo chi ama il mare può sciogliersi nell'azzurro, libero
da tutto, libero anche dall'essere uomo.


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