Di questa carne spettrale, malata d'ombra,
ustionata dalla solitudine, tu ne fai un
trofeo, godi della mia disfatta, femminile
angoscia, e misuri il tuo respiro nella
cella dei ricordi, incatenandomi a te.
Ma non sai, non puoi sapere, che io celo,
oltre le cuciture dell'orgoglio, un senso
ultimo, l'aurora di una tenebra fiorita,
e non c'è male o vendetta che possa farmi
desistere dall'ambizione di essere uomo.
Azzurra insidia nell'oscuro magma mortale.
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