giovedì 7 marzo 2019

IN TRE




In tre. I miei 20 anni, Roberto 16. Mamma 50. L'età che avrò io il 2 aprile.
E papà ci ha scattato la foto. Papà aveva sposato miss Incanto, una delle più
belle di Firenze, un uomo fortunato. E prima di morire, in ospedale, ha detto
a mamma: "Ti amo". Il tempo passa, macina tutto, tranne l'amore.
L'amore resta. Non esiste altro, esiste solo l'amore. Papà ci diceva: "Siete
le due seghe che ho più rimpianto nella mia vita". Ma ci amava, nel suo
modo fanciullesco e un poco burbero. Di notte si nascondeva dietro la
porta della nostra stanza e ci faceva Bù! Non amava farsi abbracciare.
Il suo affetto era indiretto. Un sorriso, una parola, un gesto. E se ora mio
fratello è uno scrittore e io sono il più grande filmmaker vivente, lo dobbiamo
a questi due esseri: mamma e papà. A un ingegnere nato al Cairo e a una
bella fiorentina. In tre, ma mi piace pensare che papà continui a scattarci
delle foto dal suo mondo d'ombra, l'ombra che tutti portiamo dentro, come
una luce che non muore, come il risvolto più vero di ogni luce. Anche
il sole è un flash nel grande abisso dell'eternità.

2 commenti:

marti64 ha detto...

Ha lasciato due turbine di amore e luce,Ricky e Roberto
Bello ricordare chi ti ha generato con questa intensità

Unknown ha detto...

Ammazza che figaccione che eri! Pure la mamma milf, era niente male!