La mia vita è uno scandalo. Una solitudine accesa nel cuore
dell'universo. I riflettori del Nulla sono puntati su di me.
Impietosi. Potrei fare arrossire un vulcano con l'impazienza
vivente della mia carne, potrei gettare nella perdizione
un giglio con la torbida realtà della mia immaginazione.
E vivo di contorsioni che hanno l'elasticità del tormento.
La mia vita non è mia, appartiene al vento, e seduce nel
suo canto lontananze violente, inesausta, febbrile, la mia,
la mia vita è freschezza di voragini, è tepore di rogo, sì, è
una vita splendida, perché vivere è uno scandalo quieto
negli abissi sferici della Verità. Una vita vera è unica.
2 commenti:
Autobiografia di un mostro. Che poi sarebbe pari ad un'epigrafe. Forse. Fissare così, con coltellate "dolcissime" (attenzione!), tratti così feroci...
Mi hai fatto pensare all'Antologia di Spoon River. Ci starebbe alla grande.
Anche se una tua raccolta di epigrammi sepolcrali sarebbe una cosa "pazzesca", altro che Spoon River: lo so che quest'aggettivo è da stilisti chicchettosi e un pò strani, me lo hai insegnato tu. :-)
Io sono Nulla al cospetto di una Vita così. Ero giglio e ho trovato immaginazioni ben più torbide. Ora sono vento e cambio direzione ogni momento. Per fortuna che ci sei, Io-Nulla, senza te mi sentirei ancor più sola.
Avorio
Posta un commento