AFORISMI DI UN GENIO

Farsi la doccia è sempre così promettente, poi si esce ed inizia la lotta

contro la polvere.

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Io non mi fido delle apparenze, sarebbe troppo poco,

io mi affido alle apparenze.

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A me non interessa essere amato, a me interessa essere succhiato

fino in fondo, sono un uomo-caramella.

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La veglia è chiudersi a chiave, si sogna per risvegliare lo spirito

delle porte socchiuse.

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Quando non sai più pregare o piangere, sei pronto per essere arruolato

nel club dei morti viventi.

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Da ragazzo sognavo di fare il regista, ora ho l'età in cui è morto

Truffaut: 52 anni. E sogno ancora.

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Gli anni passano e ho paura di diventare meno aggressivo.

Amo quei vecchi che girano con la mazza ferrata in auto.

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Se la vita ti butta a terra, fatti un riposino.

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Mi trovo spesso tra due fuochi, ma sempre in giornate di

pioggia.

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Se ti svegli con la sensazione di essere un criminale, sei sulla buona strada

per rapinare la vita.

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Non c'è bisogno di muoversi, saranno le montagne a venire da noi,

trasportate dal vento, ormai ridotte in polvere.

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La verità è un brodo primordiale, ma è insipida.

Noi siamo il sale di ogni bugia.

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Credo sempre nelle cose più divertenti, per questo credo nella

resurrezione del corpo, per avere ancora uno scroto.

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Essere vivi è allarmante, la serenità è una forma di idiozia profonda.

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Tutti gli amori finiscono nel poliziesco: smettono di guardarsi

e iniziano a spiarsi.

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Guardo i miei simili e mi dico: finiranno tutti in un portacenere.

E mi torna voglia di fumare.

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La vita fugge. Quanto s'inganna l'uomo quando dice: "Aspetta un momento!".

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Un aforisma tira l'altro, e mi tira pure l'uccello.

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Le donai un mazzo di fiori stupiti: erano stati tutti colti di sorpresa.

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Mamma fiore ai suoi fiorellini. "Non fate mai il passo più lungo del gambo".

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La prima cosa che guardo in una donna è il chiaro di luna. Poi lei si alza

e io mi abbottono i pantaloni.

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Non vedo più impronte digitali in cielo. Gli uomini sono diventati tristi,

non toccano più il cielo con un dito.

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Non mi fido mai del mio istante.

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Quanti treni mi hanno perso nella vita.

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I rubinetti perdono, il vento spira, e noi? Lo stesso, ma

con più arroganza.

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Mi piace farmi sfregare da tutti, contano i brividi, il resto

è burocrazia.

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Dio è la radice di ogni vanità celeste. Non c'è nulla di più effimero

dell'eternità.

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Che qualità deve avere una modella per piacerti?

L'arroganza. (Gianluigi Taranto)