Il vecchio saggio, esperto di origasmi, confezionò una bambolina di fine carta di riso. Le fece un volto grazioso e piccoli occhi ammalianti. Le fece le spalle candide e i fianchi rotondi, un po’ larghi forse, ma certo invitanti. Le fece un ventre serico e burroso allo stesso tempo: l’opera fu difficile ma non impossibile per un maestro del suo rango. Le fece un seno piccolo e sodo, che si sarebbe potuto contenere in una tazzina di saké, come insegnano gli artisti più grandi. Le fece un pube appena scurito, serico, afgano.
Il maestro guardò la bambolina e questa parve sorridergli, ammiccante, con quegli occhi piccoli. Sembrò sorridere anche con le spalle, il seno, il ventre e il pube. E di lì, proprio di lì, il vecchio maestro cominciò a mangiarla. Leccandola dapprima delicatamente e poi con foga crescente e infine incontenibile.
Questo fece, il vecchio maestro di origasmi.
Questo fece, il vecchio maestro di origasmi.
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