Arcana misura è la notte.
Ma non ti parlo della notte
folgorata di stelle.
Non è la notte dove friggono
due cuori al chiaro di luna.
Quella non è la notte ma una
proiezione degli innamorati.
La notte, quella vera, è un rantolo
sul tuo cuscino.
Un buco nero nei tuoi sogni.
Un gelido schianto.
E si nutre delle tue feroci paure,
divora e moltiplica il delirio.
La notte che amo impasta il respiro
e lo fa lievitare nell'ignoto.
Ed è così bella e atroce che non
lascia alcuna speranza.
Da questa notte non si risorge
alle chiare geometrie del mattino.
Ma si sprofonda sempre di più
verso l'implacabile.
Quando incontrerai questa notte
forse non sarai più un uomo.
Forse nulla avrà più senso, nemmeno
la lunetta delle tue unghie.
Eppure, ti assicuro, è una notte
magica che non lascia scampo.
1 commento:
"Una notte magica che non lascia scampo"... passo e "favello". Medea.
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