Una poesia dimenticata nella tasca di una camicia
messa nella lavatrice.
Un poesia slavata e centrifugata.
Poi viene la notte, il sonno, la furia
dell'immobilità.
Al mattino il tuo volto è cambiato perché
il sogno è metamorfosi.
Ingenuamente, colto dal terrore, vorresti
cambiare specchio.
Vorresti cambiare nome, e la forma del
tuo destino.
Ma tu sei questo incessante fluire di
attimi.
E ogni attimo è purissima
vertigine.
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