giovedì 6 novembre 2008

UNA POESIA DI BEATRICE NICCOLAI

ALMENO TU

Come un cane randagio
cerco nelle mie macerie un perché per
continuare ancora a cercare.

Noi cani randagi
non si portano guinzagli
e i collari di forzata appartenenza
ci stanno stretti.

Senza guinzaglio,
ho la tua vita marchiata a fuoco
così se un giorno io mi perderò,
sapranno a chi riportarmi.

Adesso porto sempre una tua fotografia
e un numero di telefono dove cercarti, Figlio.

Non so quanto Amore sia stato il volerti
o quanto sia stato l'egoismo per
ancorarmi sul tuo scoglio.

Hai il telefono guasto e da due giorni
io non riesco a parlarti.
Sulle mie rovine ci stanno nascendo dei capperi selvatici
e dietro il mio inguine, ancora ci nasce il sole.

Mi è arrivata una fotografia tecnologica
sul telefonino.
Una bambina ride dalla ringhiera di uno stadio.
Il babbo suo me l'ha inviato ora quel sorriso.

Io non so fare le fotografie col telefono, figlio. Mi perdoni?
Io non potrò inviare a nessuno il tuo sorriso,
solo a me, lo invio, con il flash degli occhi
e con quello più accecante, del cuore.

Se un giorno ti dovesse
arrivare una foto di un cane senza guinzaglio
sul telefonino,

Tu, tesoro, -almeno tu- mi riconoscerai?

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