Eccomi, folle, tutta per voi,
potete fare di me quello che volete,
con amore o indifferenza,
poco importa; resto.
I vostri giorni di quiete o di rancore,
la vostra anima indolente,
spirito di battaglia, potete anche ridere
di me, la mia forma, ma resto.
Il sentiero del vento, come
una cagna fedele, affamata di un gesto,
mi sta leggendo e la sua voce
la sento amica.
Parole dell'innocenza;
con implacabile dolcezza
divento una poesia.
Rimane fra gli spazi bianchi
un aroma di sigaretta dimenticata
nella brace del passato.
Eccomi sono nuda e folle:
la mia camicia di forza è
questa distanza tra me e voi.
Una poesia appartiene a questa distanza,
a questo scarto lieve tra l'essere e il non essere.
E perché no? Potrei finire qui,
con un guizzo d'ironia, perché sono
nuda e folle e ora: mi scappa la pipì.
6 commenti:
Hai reso poesia la mia non poesia.
perfetta!
Scusa Riccardo....non sapendo come funziona il blog ed il discorso delle notifiche....avrei bisogno di una cortesia, avvisi Freddy il ciliegione che gli ho risposto nel tuo post "Valter Zanardi legge una poesia di Ricky Farina". Grazie Chicca
Potete fare di me quello che volete,
potete anche ridere di me.
Il vento mi sta leggendo
con implacabile dolcezza.
Eccomi, sono nuda e folle.
Una poesia,
scarto lieve tra l'essere e il non essere.
E perché no? Potrei finire qui.
-farinomane-
Ci vuole ancora molto lavoro per farne una poesia. Per ora ci sono solo "suggestioni poetiche", vale a dire idee, qua e là, che un poeta saprebbe come sviluppare e animare (per così dire). Quella che, a mio avviso, è dotata di maggiore forza di suggestione poetica è:
Eccomi, sono nuda e folle:
la mia camicia di forza è
questa distanza tra me e voi.
Qui ho aggiunto una virgola. E non è un dettaglio.
Per il resto, cioè il farne poesia, sorvolo dato che non è il mio campo. Io l'ho definita Metà poesia.
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