" Il tempo oscuro dai mille volti " di cui parla Thomas Wolfe, chi può
dire di vivere in questo tempo misterioso e disorientante?
Quanta libertà e quanto coraggio per vivere dentro un tempo simile,
tempo oscuro e dai mille volti, sempre a rischio di follia, carta d'identità
di un universo strappato, lacerato, dove reggi l'anima con i denti,
e l'estasi dell'ignoto ti brucia le viscere, chi può dire di vivere in un
tempo simile? Invece il tempo che secerne questa civiltà malata
è fatto di aspirine di cenere, di vomito congelato, di sinapsi logorate,
e flebili rigurgiti di memoria, dove l'uomo non è che un simulacro
d'angoscia, svuotato di ogni libera interpretazione, esangue, tempo
esangue per volti anemici, tempo che scorre verso la fatalità
dell'insignificanza, e che ci abbatte, tracimando sullo schermo di
un computer-sepolcro o di un televisore al plasma senza trasfusione.
Ma io sento scorrere come un fiume "il tempo oscuro dai mille volti ",
e non voglio dimenticarlo, altrimenti la vita ha senso, ed è orribile.
1 commento:
Ammiro la tua tenacia
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