Ieri sono stato a teatro con mio fratello, poi siamo andati con gli attori
a una festa in una casa di ringhiera chic, molto chic. Tanti libri, e tanti
formaggi, intellettuali e pomodori, donne di mezza età e torte di meringa,
c'era anche Gigio, quell'attore con i capelli bianchi che ha fatto i film di
Salvatores, abbiamo stretto amicizia con Igor Borghi, un regista di
spot che ha nel cuore il progetto di un film, aiuto regista dei film di
Giordana, Moretti e Sorrentino, e amico dei Wu Ming, ogni tanto si
usciva sul balcone a fumare una sigaretta, e tutti mi chiedevano:
" ma tu che fai nella vita? con quel cappello sarai un regista ".
Come se bastasse un cappello! In realtà credo sia più importante
avere un produttore, ma cercando di rispondere come potevo alla
domanda ho capito una cosa: che non ho un film nel cassetto, che
non ho voglia di fare un film per il grande schermo, che mi piace
essere semplicemente Ricky Farina, uno che mette le sue cose su
YouTube. Così mi sono scoperto senza ambizione e felice di
esserlo. Poi sono rientrato nella casa chic, molto chic, piena di
formaggi e di donne di mezza età, ma la torta di meringa era finita.
5 commenti:
L'Arte non dovrebbe mai cercare di rendersi popolare. E' il pubblico che dovrebbe rendersi artistico. C'è un'enorme differenza
(Oscar)
Un fiore delicato che coraggioso troneggia nel deserto non per questo riduce la sua bellezza. Anzi..la rende più preziosa.
Tu...solo un regista?
Non credo prorio.
PS: a proposito della torta...che stronzi!
- farinomane -
Ma esattamente come hai risposto (come potevi) alla domanda che ti hanno posto? Ottima cosa apprezzare di essere semplicemente se stessi. Per quanto concerne la torta di meringa persa...conoscendo il detto "beati gli ultimi se i primi hanno creanza"...opportunamente avrei preso subito (fregandomene di mostrare di essere dipendente dalla gola e dallo stomaco) un pezzetto di tutto ciò che vi era a disposizione. Poi mi sarei dedicata all'ascolto masticando serena e soddisfatta. Lo stomaco è un vero opportunista....quanto i genitali. Chicca
Tesoro, sei tornata!!!
Non c'è dubbio che, in questo breve resoconto - quasi uno spaccato di ordinaria mondanità - la "torta di meringa" rappresenti il "correlativo oggettivo" del desiderio e della mancanza. Per meglio dire: del desiderio (è invitante, è bianca, è spumosa, una "mamma in bianco" o "un'amante in bianco"), della speranza (ne troverò ancora? me ne avanzeranno un pezzetto?), della fiducia nell'umanità (e certo che me ne avanzeranno un pezzetto, non possono essere così ingordi!), dell'indugio (me ne sto qui ancora un po' a guardar la città dal balcone (chic), indugio pigramente disteso sulla fiducia), della disillusione (l'hanno sbafata tutta), del rassegnarsi (farò senza, mica sono goloso io), del riprendere la speranza (troverò ben un altro balcone (chic) dopo una serata in teatro), della propria disposizione a replicare le esperienze e della coazione a ripetere (andrà a finire allo stesso modo, lo so, ma fa niente) e del germe d'una idea: filmerò la torta prima che la sbafino, n'altra volta.
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