Non aveva più gli occhi per piangere, allora iniziò a piangere con il naso,
con le orecchie, con la bocca, con i tendini, e una volta esaurita tutta
la sua anatomia iniziò a piangere con gli occhi degli altri, poi, finiti gli
occhi degli altri iniziò a piangere attraverso gli alberi, le radici, i fiori,
gli animali e le stelle...e alla fine trovò un sorriso dimenticato in tasca.
2 commenti:
Ciao Richy...
in questi giorni stavo cercando poeti un po' "strani"
da leggere... guarda la citazione in coda...
http://en.wikipedia.org/wiki/Alfred_Lichtenstein_%28writer%29
PS: la traduzione è un po' imperfetta, ma rende comunque l'idea...
in tedesco per dire che la vita tira degli scherzi "infami-squallidi"... si usa la parola "hundsgemeinen"... che letteralmente vuol dire "da cane comune"...
per quello che il poeta è, o meglio deve essere, "cane vagabondo"...
inoltre nella real-life pare che al poeta piacesse -non a caso- girare per la sua città in bicicletta... tipo le scene di "Un cane andaluso" e soprattutto del tuo "Traum"...
(continua)...
Luca
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