So che non avrò mai una storia d'amore con un postino, e questa
consapevolezza è atroce, è una limitazione del mio essere quasi
intollerabile, sono limitato da una eterosessualità banale, invece
deve essere splendido scrivere lettere d'amore a un postino, dio mio,
perché sono così legato alle tette? Perché sono così normale?
3 commenti:
Tette o no... noi siamo mortali uhuhuhuuh... paura.. huhuuhu... e non siamo Dio... uhuhuhu... paura... timore e tremore...
Ora però ti racconto una storia...
Cera una volta, miele due volte sette e poi ancora polvere d'aurora q.b....
il poeta con la magia stava per diventare Dio... ma poi ci ripensò: "perché autolimitarmi?"...
Fine
Glossa: Dio diventa sasso perché non vuole le circostanze, il poeta non vuole diventare Dio per non perdere la sua poesia ossia se stesso... e senza circostanze non c'è poesia e tantomeno se stesso... (anche nel tuo film su Walser si finiva parlando di circostanze...ect. ...).
Stranamente questa società che ama poco la poesia ci vuole tutti uguali - uguali nella divisione manichea in caste stile "Metropolis"... s'intende... .
Ciao,
Luca
Giá. Non sai che emozione sentirsi suonare due volte
-farinomane-
C'era una volta la postina della Val Gardena.
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