sabato 24 settembre 2016

IL FRUTTO

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Greenaway te lo magni a colazione insieme al latte e le macine del Mulino Bianco! ;-) Che cazzone!....

rickyfarina ha detto...

Turgido. Gocce. Rosso. Frescura di imbrunire e caldo di desiderio. La notte è scura. L'universo infinito è dei diminutivi dell'anima. Che cerca. La bellezza è amara. Ed avvelena. La bellezza inabissa. E fa perdere il senno. Pensieri. Manca il respiro amico che soffia sul cuore. Gli occhi sono stelle. E splendono. Filo spinato e zucchero si uniscono e... il frutto della vita è gustato a morsi pieni e succosi. Resta il ricordo di una dolcezza, come il passaggio di una lumaca su una foglia o un vento tra i capelli; come l'odore di un uomo che passa i polpastrelli sulle palpebre della sua donna; come un gioco erotico con i campanelli della fortuna arrugginiti. Resta l'amore, dentro un piatto. E un albero migrante. Per i sogni.
Non poteva esserci ritorno migliore.

attimiespazi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.