Quando avevo 20 anni andavo in discoteca, la Capannina del Forte,
un posto per certi versi odioso, pieno di "fiche di legno" o "rizzacazzi"
( non perdonate la volgarità ) e di damerini ingessati. Dovevo prima
superare il senso di vergogna della fila davanti alla discoteca e del
buttafuori che ti squadrava per vedere se avevi un abbigliamento
adatto, ma ero insieme ai miei amici ed era una vergogna gestibile,
la vergogna di sentirmi gregge, gregge che viene portato a pascolare
vanità, vanità e vanità della vanità, ma era anche giovinezza e
desideri di baci sulla spiaggia vicina. Appena entrato in discoteca
mi mettevo in un angolo della pista e iniziavo a ballare a modo mio,
con i miei gesti inventati, con le mie movenze eleganti e inusuali.
Lentamente si formava un pubblico, li vedevo sorridere, a volte
sentivo persino le parole che si scambiavano, credevano che fossi
sotto l'effetto di droghe, forse allucinogeni, e non capivano la
verità più semplice: ero uno che aveva un proprio stile, ero unico.
Una notte ero particolarmente ispirato, avevo stregato la discoteca,
la gente mi offriva bottiglie di champagne, donne bellissime
venivano accanto per starmi vicino e per usarmi come trofeo, e
una venne addirittura a casa con me, una dolcissima ragazza
che prima di seguirmi volle farmi togliere gli occhiali scuri per
vedere i miei occhi, per scorgere frammenti di bontà nel mio
sguardo, e venne, evidentemente sono una persona buona.
Dopo 20 anni una donna ha cercato il mio nome su YouTube e
per pura casualità ha pescato uno dei miei video ballerini, ha
riconosciuto il mio stile, mi ha scritto dicendomi : " Ti ricordi di
me? ". Era la ragazza dolcissima della discoteca, capita anche
questo nell'era di internet. Ieri mi ha scritto una persona, nel 94
lasciai sulle scale del dipartimento di filosofia il mio primo libro
di poesie, Un alluce allucinante, avevo scritto " questo libro è una
supposta per culi freudiani, lascio questo libro a chi lo troverà
senza averlo cercato ". Mi ha scritto la persona che ha trovato
il libro, mi ha scritto che ha tenuto sempre il libro con sé, anche
durante i traslochi, e che ogni tanto cercava di identificare
l'autore facendo delle ricerche, all'epoca mi facevo chiamare
Zigro Fix Petòl, e non era facile capire il mio vero nome.
Poi digitando - un alluce allucinante - ha trovato una mia vecchia
intervista che mi fece l'amico Guido Colletti, e questa persona
ha scovato il mio blog, e mi ha scritto. Il mondo non è più
piccolo, è diventato una miniatura sulla quale incidiamo la nostra
mortalità , la nostra evanescenza. Anche la mia attività di
filmmaker è potenzialmente gravida di queste cose, pensate a
tutte le persone che spio per strada e che inconsapevoli finiscono
in un mio film. Un giorno una figlia orfana mi scriverà " lo sa che
lei ha filmato i miei genitori a una fermata dell'autobus? ".
Non credo che ci siano molti registi al mondo che si stiano
dedicando con tanto accanimento alla produzione di ricordi
visivi, che stiano lottando contro l'oblio, contro l'horror vacui.
Ma Chisciotte non è orrore del vuoto, Chisciotte è gioia di
strappare una lingua di luce alle tenebre, per avere ancora
un brivido, una speranza d'incontro, per rendere la morte
un po' meno mortifera, consapevoli della disfatta finale.
5 commenti:
Mi piace questo inno alla positività del tuo lavoro sulla ricerca di luce eterna e mi piace l'idea di questa capsula del tempo, con dedica, lasciata sulle scale. La dedica .....bé è veramente divertente. Penso che lo avrei raccolto pure io il libro. E gli occhi? Ma mostrali in tutte le salse questi occhioni .....li molli con il contagocce, piccole sortite qui e là. Una delle prime volte che ti ho chiesto di vedere gli occhi mi hai risposto ....se vuoi vedere i miei occhi devi amarmi o fare l'amore con me. E tu falli vedere questi occhiotti ....così ti amiamo tutte. Chicca
E tu non raccontare bugie sul tuo percorso scolastico! Avrai almeno tre lauree! Bugiardina!
Non ho mentito, ho la terza media.....come non ho mentito affermando che mi piaci esteticamente, come balli e che ti trovo un bimbo sensuale. Chicca
Mi auguro non ci voglia un altro ventennio per incontrare Chicca
Ps: complimenti...una terza media portata benissimo direi ...^__'...
Questi racconti mi garbano, mi piace la pesca nel tempo, aiuta il presente, e arricchisce la sensibilità. Chicca: come assimili "bimbo e sensuale?"...non ti sembrano aggettivi contrastanti? Ritrovo la tua passione(condivisa)per "la faccia" le espressioni e le movenze mi appassionano...P.S.: Quoto Fari(nomane).
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