martedì 1 settembre 2015

LE FARFALLE AZZURRE

Oggi è uno di quei giorni in cui non gira niente, nemmeno le chiavi,
anzi, vengono risputate fuori dalla serratura, e il sapore amaro
dell'anestesia colora l'universo di sangue e orrore, devo stare
per otto giorni con un buco nel mio sorriso e questo mi crea
piccoli crateri di angoscia senile fino all'arrivo di un perno moncone.
Invecchiare è un conato di vomito, ma io ho ancora farfalle azzurre
nei testicoli, e voglio scopare quella ragazza che ho appena visto
sopra un motorino, ma il traffico è già un addio e dei cani mi
strombazzano perché è scoppiato il verde di un semaforo nella
mia vita, cazzo, cazzo, cazzo. Per vincere l'amaro prendo un
succo di frutta in un bar, e la barista graziosa e sorridente mi
dice: " vuoi un bicchiere? un sacchettino? no? ma almeno lo
scontrino devi prenderlo ". E le sono grato per tutte queste
premure e per la sua femminilità che guizza dietro il bancone.
Vorrei scopare anche la barista, vorrei amarla, vorrei sposarla
perché è giovane, molto più giovane di me, vorrei sposare la
sua giovinezza e chiedere perdono per i miei denti finti e per
la mia angoscia, ma sono timido ed esco dal bar con le mie
farfalle azzurre che bruciano nei testicoli, cazzo, cazzo, cazzo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Se mi dai 500€ ti mando al maxillo facciale! :-)

Gaetano. ha detto...

Un sorridente saluto dalla mia parodontite.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
-farinomane- ha detto...

Dai! Otto giorni non sono così tanti. Anch'io ho passato dei giorni, che sembravano avere più di 24 ore, ad evitare di sorridere perché avevo un molare spaccato, poi fortunatamente ricostruito ottimamente. Alla dentiera manca un bel po'...si spera.

ps:...devi tornare più volte in quel bar e le cose potrebbero succedere malgrado la timidezza.

attimiespazi ha detto...

la vita può essere una storia d'amore
o una gabbia di pura disperazione.
la tua dovrebbe rientrare nel primo caso..

.attimi

RobySan ha detto...

E' abbastanza normale che il "senso della perdita" si senta in modo acuto pure per un dente. Ci sconcerta una tremenda sproporzione: ho perso un dente e mi sento così, quando ho perso mia madre - che è infinitamente più di un dente - non mi sono sentito infinitamente peggio di così. Sono insensibile? O la sensibilità è modulata dalla stessa gravità delle circostanze, così che del loro reale peso non ci si possa rendere conto?

Anonimo ha detto...

"Sono un uomo decadente, ma non per questo mi sento giù di molare...
e nel dir questo di certo non fallo: è solo che al "mai più"...
c'ho fatto il kallo".

(Tratto da "Dialogo tra Maestro Yoda ed il suo odontoiatra-podologo)

Luca

Anonimo ha detto...

Uno che conosco ha avuto un ictus a una palla! Gliel'hanno tolta che era morta e gliel'hanno sepolta.... Ahahaahh non è vero! Vaffa vaffa riccardino che c'ha il cazzo morticino... xD