Ok ragazzi, io inizio la poesia e chi ha voglia la conclude.
UN GIORNO
Un giorno come tanti decisi che non doveva essere
un giorno come tanti ma un giorno come pochi.
Iniziai con i calzini. Uno blu e l'altro giallo.
Presi a pugni il cuscino per fargli vomitare i miei
sogni. Tenni le mutande del giorno prima per
costringere il giorno prima che era uno dei tanti
a diventare uno dei pochi dentro mutande vissute.
Mi sentivo geniale. Versai il caffè in una tazzina
perplessa. La vita mi sembrava interessante e quindi
chiusi la porta di casa con una sola mandata per
non offendere i ladri, e tutte le persone che tendono
ad alleggerirci...( continuate voi con il vostro estro )
10 commenti:
...di quanto stentiamo a considerare superfluo.
Mentre sfilavo le chiavi dalla toppa mi sentii sfilare qualcosa dalla tasca.
Erano i ladri in anticipo. Infilai nuovamente le chiavi nella toppa e
li feci entrare, scusandomi se non potevo trattenermi con loro
e di non avere un servizio di tazzine da caffè a disposizione.
Mi dissero che non dovevo preoccuparmi perché
avevano appena preso il caffè e le tazzine altrove.
Avrebbero chiuso loro appena finito. Così mi avviai più sollevato.
Ero felice. Quel giorno stava prendendo la piega che volevo.
Scesi le scale, glissai l'ascensore, i miei sogni rischiavano in quel loculo semovente di essere risucchiati, nella discesa, verso l'alto e fuoriuscire dalla tromba ascensoristica disperdendosi nel cielo infinito. Incrociai l'addetta delle pulizie che, guardandomi i calzini spaiati, mi salutò con un sorriso di compassione...."pure daltonico è diventato questo figliolo". Sulle scale lasciai un leggero o-lezzo di mutanda atrofizzata, intrisa di sentori stantii di giornata già vissuta ed ignaro, non mi accorsi che il giorno prima si era tatticamente defilato.....aveva già dato e convinto di non meritare ulteriore sofferenza, cedette il posto al nuovo giorno consapevole della sua ingenuità e della mia comprensione. Chiusi il portone rinnovato, perlomeno nel giorno nuovo, lasciando l'antico afrore permeare tutto il vano scala ...prontamente scacciato, con spry alla lavanda, dalla perplessa addetta...."ma che ha mangiato ieri sera quel figliolo?". La mente leggera, i sogni fluttuanti sopra di me, sgancio i brutti sogni come palloncini di gomma che svaniscono fluttuando e flatulando sonoramente, come un bambino trattengo con filo i sogni più belli. Incontro volti, tanti volti, tante espressioni, tanti pensieri nascosti, mi soffermo in un parco e mi perdo negli occhi dei bambini, loro si... loro riescono a vedere i miei sogni attaccati al filo che tengo spasmodicamente con le nocche arrossate. "Legalo al polso il filo...così non li perdi i tuoi sogni". Aaaaah la semplicità dei bambini...così logica e così pratica, suggeriscono, aiutano senza alcun tornaconto o remora. Rientro sereno, il filo dei sogni ben legato. Risalgo le scale ...di fronte alla porta un ladro, l'ha appena aperta. Prego accomodati, lo invito ...impacciato mi intima "facciamo presto, cos'hai di prezioso da prendere?" ...gli porgo il polso legato con i miei sogni più belli. "Prendi sono i miei sogni più belli te li dono, tanto questa notte ne farò altri". "Non posso rubare i sogni degli altri" rispose il ladro andandosene ...consapevole che erano l'unica cosa veramente preziosa di quella casa. Chicca
Brave, dieci e lode...Chicca prolissa come al solito ma divertente, e Farinomane centrata e ironica. Aspettiamo gli altri creativi del BLOG.
M'intorbido d'in-senso.
Mentre sfilo la chiave dalla toppa, tiro il filo.
La toppa si scuce.
Continuo a tirare, e davanti a me si aprono tutte le porte.
Sono felice , guardo in alto, un albero di arance pieno di desideri da spremere.
C.
RobySan ha il morbo di Ungà e C. veleggia verso la fiaba, bravi anche voi.
Sono fiero.
Riccardo! Prolissa a me? Detto da un prolisso, reiterato e recidivo sul suo "bip bip" ......hehehehehe è il più grande complimento......io sono te e tu sei me Eureka che spiritual connessione!! Lo so lo so .....tu vuoi la carnal connessione. Prima o poi qualcuna arriva ad impastarti bel seppiolone gigante. Chicca
Si sta come notturni
ladruncoli alle soglie.
Il capolavoro di RobySan che non smentisce mai
la propria genialità...e lui direbbe : " Perché dovrei
smentirla?". Giusto?
Le arance vengono dal Cile e non racchiudono nemmeno una goccia di succo. Prosciugati i miei sogni insieme ai miei averi, mi consolo con l'espresso ristretto che era finito nel lavaggio sbagliato. Tutto è errore e diminuzione, anche le parole si stancano e inciampano nel giambo:
non posso più vegliar
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