Ho appena fatto le pulizie di casa con il cappello in testa ovviamente, mi sono inginocchiato, c'è qualcosa di religioso nella polvere.
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Beh... Catullo e Foscolo scrivevano parole di una bellezza viva e unica sulle ceneri mute dei loro fratelli... .
Noi, invece, ora siamo un po' "figli unici alla cenere" (o almeno così la società ci vuole: con una IDEA TELEVISIVA della VITA e della MORTE)...: si cancella anche questo specchio della nostra anima verso se stessa... poiché il piangere è sempre in parte anche un piangere di se stessi (ad esempio per non sentire più quella voce, quell'amore... o quel possibile aiuto... - "parlare invano con la muta cenere" dice Catullo nel carme 101)...
Un famoso epitaffio recita così (questo l'ho preso da wikipedia perché non me lo ricordavo bene a memoria):
Quel che sarete voi, noi siamo adesso: chi si scorda di noi scorda sé stesso.
Certo ora solo la polvere di nuove e asettiche cose forforiche ci ricorda di noi stessi e del nostro destino... ossia che siamo polvere... (Resurrezione dei corpi permettendo).
Certo tutto questo è banale... ma banale non vuol dire da bannare tout court dal proprio consesso neuronal-sinaptico... anzi è proprio la banalità quotidiana il punto d'inizio da cui poter originare un pensiero, una azione e un modo di fare con almeno un po' d'anima sotto le scarpe... .
In breve: consiglio a chi volesse approfondire il tema di leggere con calma e senza distrazioni... il carme 101 di Catullo... e poi guardate anche gli altri: è pieno di cose belle sull'amore, il sesso... anche la politica... .
Ciao,
Luca
PS: ovviamente anche questa è una mia schematizzazione/banalizzazione personale che serve come input iniziale per un approfondimento ulteriore... nulla di più...
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Beh... Catullo e Foscolo scrivevano parole di una bellezza viva e unica sulle ceneri mute dei loro fratelli... .
Noi, invece, ora siamo un po' "figli unici alla cenere" (o almeno così la società ci vuole: con una IDEA TELEVISIVA della VITA e della MORTE)...:
si cancella anche questo specchio della nostra anima verso se stessa... poiché il piangere è sempre in parte anche un piangere di se stessi (ad esempio per non sentire più quella voce, quell'amore... o quel possibile aiuto... - "parlare invano con la muta cenere" dice Catullo nel carme 101)...
Un famoso epitaffio recita così (questo l'ho preso da wikipedia perché non me lo ricordavo bene a memoria):
Quel che sarete voi, noi siamo adesso: chi si scorda di noi scorda sé stesso.
Certo ora solo la polvere di nuove e asettiche cose forforiche ci ricorda di noi stessi e del nostro destino... ossia che siamo polvere... (Resurrezione dei corpi permettendo).
Certo tutto questo è banale...
ma banale non vuol dire da bannare tout court dal proprio consesso neuronal-sinaptico... anzi è proprio la banalità quotidiana il punto d'inizio da cui poter originare un pensiero, una azione e un modo di fare con almeno un po' d'anima sotto le scarpe... .
In breve: consiglio a chi volesse approfondire il tema di leggere con calma e senza distrazioni... il carme 101 di Catullo... e poi guardate anche gli altri: è pieno di cose belle sull'amore, il sesso... anche la politica... .
Ciao,
Luca
PS:
ovviamente anche questa è una mia schematizzazione/banalizzazione personale che serve come input iniziale per un approfondimento ulteriore... nulla di più...
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