La vita reale. Che cosa è? Strano concetto. A me sembra così irreale
la vita reale. Così evanescente. Pronta a farti ingoiare un addio repentino
o a donarti un amore di contrabbando tra le sue spietate geometrie.
Per me la vita reale è un magazzino dal quale attingo per costruire
la mia vita immaginaria, l'unica vita che desidero, quella che si avvicina
ai sogni, alla loro sostanza incandescente, per bruciare di una fiamma
perenne, senza fine, dove dire addio è solo un delizioso passatempo.
10 commenti:
La realtà del nostro mondo riguarda tutte quelle situazioni limite che scardinano la nostra realtà fatta di distrazioni quotidiane, portandoci di fronte a tutte quelle necessità implicate dal nostro essere al mondo così e non altrimenti - l'angoscia e la noia profonda ben rappresentano il nostro modo di trovarci in un mondo svuotato dal suo senso apparente e mondano.
Ciò che salta, o meglio esplode, a questo punto è la sacra trinità dell'Idealismo che abbiamo in comune con gli animali - Idealismo che può essere così tradotto: 1)ciò che è è per me (esiste tutto in funzione del mio possibile utile); 2) mi è possibile la speranza (di soddisfare i miei bisogni); 3) sono sufficiente (ossia mi è data possibilità di soddisfare le mie necessità, continuando così ad esistere).
La trinità appena descritta appartiene, come già detto, al piccolo dio degli animali - e non a quello dei poeti.
A questo livello l'unica cosa che conta è continuare la vita, respingendo totalmente la morte ed arrivando ad ogni possibile compromesso pur di continuare a vivere...
La perversione ulteriore della natura è quella dell'uomo capace di mettere tutto se stesso tra parentesi, dicendo NO, rifiutando il piano dato dalla natura e creando da questo atto di ribellione il proprio mondo.
Il filosofo guarda il mondo con gli occhi della morte e della parola NO - che è davvero una parola terribile come si dice verso la fine di un film di Manuel de Oliveira (No, o La folle gloria del comando - 1990).
E la poesia?
Non so, ma credo che il gioco sia simile... partire dal quotidiano, o meglio da un "particulare" della quotidianità (dove la distrazione ci riporta ad illuderci come i nostri idealisti amici animali...) per poi rovesciare lo sguardo in qualcosa di universale - visto con gli occhi della morte.
Ovviamnete questo è solo uno spunto e le cose sono ben più complicate - a partire dalla distinzione tra uomo e animale che, in verità, è ben più sfumata... però qui volevo dare solo una bozza di pensiero.
Qualcuno potrebbe dire - e lo stato? Beh... questo sarebbe il tentativo di ricostruire una illusione di idealità e di stabilità animale, dopo che l'illusione della natura viene meno - ovviamente questo ha un prezzo: noi così diventiamo strumenti di un meccanismo più grande che ci trascende...
mi fermo davvero qui, sono solo spunti in libertà, nessuna pretesa di verità... solo un piccolo gioco fatto prima dell'ora di cena - come direbbe forse Campanella...
Ciao,
Luca
Errata corrige: il regista è Manoel de Oliveira, scusatemi per il lapsus.
la vita reale è un inganno della mente che il cuore corregge con le emozioni.
.attimi
Sì, sono d'accordo - però direi anche che l'uomo, così come l'animale, deve essere ingannato per vivere... o per almeno soravvivere - ci vuole infatti un minimo di stabilità per assolvere i doveri richiesti dalla routine quotidiana.
In questo senso credo che la poesia (e l'arte in genere) sia sempre utile - come esercizio - per cercare di tenere aperto l'occhio con cui si guarda il mondo... .
Errata corrige (2): volevo dire so(p)ravvivere & assolvere (a)i doveri...
Scusate.
State diventando troppo intelligenti su questo blog: vi sgrido!
@Ricky
andare con lo zoppo si impara a zoppicare..
.attimi
Quante storie: la vita reale è la vita del re. Sic et simpliciter!
Ciao, si è vero...
e la vita del re è un dramma,
quando casca fuori dal... pentagramma...
Sic transit "anima" mundi...
Luca
Errata corrige (3): *Sì
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