mercoledì 7 novembre 2012

QUELLO CHE NON TI È CONCESSO


Patti chiari e amore lungo. Ora ti spiego cara.
Se ti chiedo di fare sesso per il piacere dei miei
occhi con tre uomini di colore e un eschimese
non ti è concesso dire di no, puoi dire forse ma
deve essere un forse gravido di sì, un forse al
settimo mese almeno. Non ti è concesso non
sapere cucinare. Se io faccio finta di tutto non
ti è concesso fare finta di nulla. Se torno a casa
e ti dico che una sconosciuta mi ha messo la
lingua nell'orecchio in ascensore non ti è concesso
tenermi il broncio, non ti è concesso non essere
allegra, solo vaghe tristezze passeggere ti sono
concesse, solo quelle. Non ti è concesso non avere
voglia di fare l'amore, se non ti va devi fingere,
io del resto amo la finzione. Non ti è concesso
dirmi addio senza indossare una parrucca blu.
Non ti è concesso non portare i tacchi a spillo,
anche quando fai la doccia, se ti vedo solo una
volta con le ciabatte ti schiaffeggio il seno sinistro.
Il seno sinistro alla mia sinistra. Non alla tua.
Solo una cosa ti è concessa sempre: amarmi a
occhi chiusi e a gambe aperte. Sono stato chiaro? 

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