Sono un guardone, ho le pupille gustative. Ma perché sono un guardone?
Da bambino ho visto papà succhiare un capezzolo di mamma. Questo è un motivo.
Poi c'è Arianna. Arianna era una ragazza di sedici anni, molto sensuale,
labbra carnose e occhi azzurri, con un bruscolino marrone in uno dei suoi
splendidi occhi, forse una venuzza scoppiata. I nostri genitori andavano a
divertirsi e mi lasciavano con Arianna, io avevo 11 anni. Arianna ogni sera
si baciava con un ragazzo diverso, e io stavo a guardare. Vedevo la sua lingua
lisciare le labbra dei ragazzi e vedevo le mani dei ragazzi infilarsi sotto il suo
maglione. "Ma il ragazzino deve stare proprio qua vicino con noi", e Arianna
che era molto coscienziosa rispondeva "sì, i suoi genitori me lo hanno affidato".
Cara, dolce Arianna. Ora sono un uomo maturo di 43 anni ma quel ragazzino
di 11 anni che succhiava con gli occhi l'erotismo è ancora vivo dentro di me.
Devo vedere la "mia" donna con un altro per eccitarmi, e paradossalmente
(ho una vera adorazione per i paradossi, rendono la vita più divertente) se
una donna non mi tradisce sono spinto a liberarmene, la fedeltà mi sembra
una cosa deprimente, e soffocante, di sicuro non eccitante per la mia struttura
desiderante. Il ragazzino di 11 anni detta ancora legge, è il mio padrone.
Poi c'è Platone che parla della contemplazione come la dimensione per eccellenza
filosofica. E io ho studiato filosofia. Quindi, riassumendo le origini del mio
essere guardone: mamma, Arianna e Platone. Che volete farci? Sono fatto così.
2 commenti:
Amicus Plato, sed magis amica Arianna.
i lettori intelligenti e spiritosi come te mi rendono felice.
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