Giardino astratto
La mela sul suo ramo è il desiderio
di lei, — sospensione lucente e mimica del sole.
Il ramo le ha tolto il respiro, e la sua voce,
nell'inclinarsi e levarsi su di lei di ramo in ramo,
articolata sordamente ecco le annebbia gli occhi.
Lei prigioniera dell'albero, delle sue dita verdi.
Giunge così a sognare d'essere divenuta albero, col vento
che la possiede e intreccia le sue vene giovani,
la stringe al cielo e al suo rapido azzurro, annegando
la febbre delle mani nella luce
del sole. E non c'è in lei memoria, paura né speranza,
oltre l'erba e le ombre distese ai suoi piedi.
1 commento:
Io mi inchino di fronte a tutte, o quasi, le traduzioni di Sanesi. Nonostante ciò, il mio sentire, la mia empatia nei confronti di Hart Crane (la cui conoscenza debbo a Gian Marco Griffi) sono tali da indurmi a tentare comunque una mia strada (cioè ad azzardare da me una traduzione). Perché? Perché c'è sempre qualcosa che mi lascia con una mancanza tra il cervello e il palato. Insomma: una cosa come The Bridge, pur nella splendida versione di Sanesi, contiene degli errori di traduzione forzati dalla necessità di prosodia, et similia. Mi rendo conto di essere presuntuoso a dire una cosa del genere, ma è esattamente ciò che penso. Questa "Garden Abstract" mi fa precisamente lo stesso effetto. Mi manca qualcosa, c'è qualcosa di "deviante" rispetto alla pregnanza che ha la versione originale. I traduttori si mettono una croce sulle spalle, alle volte.htt
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