Quello che amo in San Francesco è la sua propensione al saluto,
era un uomo che salutava gli altri uomini, e nel saluto egli vedeva
"un invito a esistere". Meraviglioso. Bisogna riscoprire
"la tenue santità del saluto", perché tra una persona conosciuta e
una sconosciuta la sola differenza consiste proprio nel saluto,
in un semplice "ciao".
R.F.
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