martedì 6 novembre 2012

IL SANGUE SUL MIO CAPPOTTO


Stamattina stavo andando nella mia nuova casa
col mio bel cappotto di velluto, in mezzo alla strada
scorgo una signora per terra, sanguinante.
Mi avvicino, c'è già qualcuno che sta chiamando
l'ambulanza, abbraccio la signora da dietro e
la metto a sedere, è una bellissima vecchia, due
occhi azzurri stupiti e incantevoli, e sanguina,
sanguina dalla fronte, per terra gli orecchini,
il sacchetto della spesa rovesciato, frammenti
di occhiali, una scheggia degli occhiali si è
conficcata nella sua fronte, una ferita profonda,
e il sangue cola, cola sugli occhi azzurri, sulla
bocca, mi trema il cuore d'amore a vederla così,
una ragazza le chiede "signora come si chiama?",
e assisto al miracolo dell'identità che poco a poco
riaffiora, un attimo di confusione, poi la signora
risponde "mi chiamo Anna, Anna Pola, abito qua
vicino, ma che cosa mi è successo? Sono tanto
rovinata?", la ragazza "no signora Anna, non si
preoccupi, è solo una ferita, non si tocchi la
fronte però, e stia seduta, non si alzi". Il sangue
cola sulla borsetta, la signora apre la borsetta,
tira fuori dei fazzoletti di carta, ne prendo uno e
cerco di tamponare la ferita. Arriva l'ambulanza.
"Siete stati gentili, così gentili, grazie, ma sono
rovinata?", e io rispondo "no signora non è nulla,
stia tranquilla". La mettono sulla barella. Il sole
è incastonato in un cielo purissimo. "Signora Anna
non posso dire -piacere di averla conosciuta- ma
lei è bellissima". I suoi occhi azzurri insanguinati
mi sorridono prima di sparire nell'ambulanza.
Ho il suo sangue sul mio cappotto di velluto.

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