A parte una certa inquietudine iniziale, quest'Intervista borbonica è quanto mai sensata. Non che l'inquietudine non sia sensata, ma piuttosto incontrollabile; controllata da certo furor soltanto.
Il "tramviario" ha qualcosa di familiare: il Sud. E, si sa, il Sud ci fa figli dello stesso Dio.
Alla domanda "Lei crede in Dio?", il "tramviario" ha dato una risposta esilarante: "Qualche volta". In questo film c'è il mistero di un volto; il senso di una voce; c'è la Plastica: essa è il pensiero di Dio. E lui che solo "qualche volta" ci crede, be', lo tocca appassionatamente quell'involucro. Buttandolo via per "ordine" di un Dio che è il "mio" Dio, genera in me un certo qual brivido. Avrei aggiunto una sola domanda al nipote di Assunta: Dio ha la barba?
Penso che lui avrebbe potuto illuminarmi.
Le inquadrature da 3.12 a 3.40 sono stupende: segnano il perimetro del fascino. "Borbonico". E divino.
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A parte una certa inquietudine iniziale, quest'Intervista borbonica è quanto mai sensata. Non che l'inquietudine non sia sensata, ma piuttosto incontrollabile; controllata da certo furor soltanto.
Il "tramviario" ha qualcosa di familiare: il Sud. E, si sa, il Sud ci fa figli dello stesso Dio.
Alla domanda "Lei crede in Dio?", il "tramviario" ha dato una risposta esilarante: "Qualche volta".
In questo film c'è il mistero di un volto; il senso di una voce; c'è la Plastica: essa è il pensiero di Dio. E lui che solo "qualche volta" ci crede, be', lo tocca appassionatamente quell'involucro. Buttandolo via per "ordine" di un Dio che è il "mio" Dio, genera in me un certo qual brivido.
Avrei aggiunto una sola domanda al nipote di Assunta:
Dio ha la barba?
Penso che lui avrebbe potuto illuminarmi.
Le inquadrature da 3.12 a 3.40 sono stupende: segnano il perimetro del fascino. "Borbonico". E divino.
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