Vertebre luminose, e calde frequenze
di un delirio acciecante, verità tumefatte
di un buio vistoso, cartilagini musicali
fanno sfiorire brevi paure maledette.
Il decoro osceno di un gesto millimetrico,
estasi di un'orgia liturgica, geometrico
fascino di una incarnazione asimmetrica,
il sangue sulla croce sogna polipi di fuoco.
Alla parola subentra il grido, in principio
è il nerbo, non sai più a che santi svuotarti,
con le viscere asettiche, lubrificate da un
odio purissimo, è mimesi di schianto il tuo
segno.
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