In questa strepitosa intervista Enrico Ghezzi mette in crisi Derrida, la
metafisica della presenza si converte nella contingenza dell'assenza, notate
lo sguardo assente di Derrida, "assente" in quanto lontano da qualsiasi forma
di comprensione delle parole di Ghezzi, si vede benissimo che si sta chiedendo:
"ma questo si crede più intelligente di me?ora lo concio per le feste".
L'evento è qualcosa che accade improvvisamente,che deborda dall'orizzonte
della visibilità anticipante, è una sorta di deflagrazione dell'invisibile,
un'invisibile scucito, strappato, che mostra la trama di un senso non
previsto, anche se si potrebbe obiettare che nel caso dell'attacco aereo
la visibilità è anticipata dal suono:le sirene dell'allarme aereo. Ma forse
mi sto confondendo, forse non sono abbastanza presente alla mia assenza, una
cosa è certa, durante l'intervista il pancreas di Derrida era invisibile a
occhio nudo, ma in quel pancreas c'era un tumore, un tumore invisibile.
Il tumore è una presenza che genera un'assenza, su questo possiamo essere
d'accordo, forse.
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