Diana fumava tanto, fumava troppo. Il suo ragazzo la rimproverava "mi sembra di baciarmi con
un portacenere". Un amico di Diana la informava su questo "ogni sigaretta che fumi è un orgasmo
che reprimi, fumi perché sei insoddisfatta". La sua amica del cuore le faceva notare che fumando
diventava la nazista del proprio corpo e delle proprie cellule. Un altro suo amico artista cercava
di convincerla chiedendole "qual è il tuo quadro preferito?" e Diana "sicuramente l'urlo di Munch"
"perfetto" disse l'amico "allora immagina di lacerare con un coltello la tela di quel capolavoro e
immagina di sentirlo veramente urlare, il tuo corpo è un capolavoro della natura e tu fumando
fai la stessa cosa, laceri la tua tela, la tela di cui sei fatta". Sua mamma ripeteva spesso "Dianuccia,
quando fumi seghi il ramo dell'albero sul quale sei seduta". Il padre invece provava con la
logica "scusami amore, tu al supermercato compreresti mai un vasetto di marmellata con la
scritta -contiene veleno-?". Ma Diana continuava a fumare una sigaretta dopo l'altra. Una sera
al cinema disse agli amici "aspettatemi che finisco la sigaretta" e gli amici in coro "non sei tu
a finire la sigaretta ma è lei a finire te!". Diana cercava di reagire con l'ironia, ripeteva una
frase di Sandro Pertini che le era piaciuta molto "i non fumatori dovrebbero imparare la tolleranza
dai fumatori, un fumatore non si è mai lamentato di un non fumatore". Perché odiano il mio
vizio? Si domandava Diana, sono una fumatrice educata, fumo lontano da loro, non possono
nemmeno accusarmi di fumo passivo, mi godo le mie sigarette in balcone o a distanza di
sicurezza, perché la gente non si fa i cazzi e i vizi propri? Camuffano con l'amore il loro
sadismo o la loro frustrazione. Bene, morirono tutti, tutti si spensero come le sigarette di
Diana, morì prima il padre, poi la madre, poi fu il turno del fidanzato e degli amici, uno
dopo l'altro, anche morire forse è un vizio. E morirono tutti di tumore ai polmoni, pur non
avendo mai fumato. E Diana continuò a fumare, anche se tutti i suoi affetti erano ormai
diventati cenere, ironia della sorte, loro che odiavano la cenere di Diana. Sul letto di morte
Diana chiese l'ultima sigaretta, la sigaretta del condannato a morte, l'unica che non fa male.
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