Ma tu che hai la chiaroveggenza
dell'attimo, che sospendi il giudizio
solo sul precipizio dell'inatteso,
che edifichi sulla polvere la tua
possente nostalgia, e fai di ogni
ricordo un immutabile dono,
come puoi non amare questo
spasmo di tenebra che è il tuo
destino? Il frutto non esiste senza
il tuo morso. Senza la tua fame.
Un giorno chiamerai dolore
ciò che più ti illumina.
La vita è l'intraducibile, la lingua
violata, l'inestricabile
silenzio.
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