Angoscia. Notte patibolare.
Le stelle minacciano tempesta.
Nel cuore il formicaio dell'assenza.
Un gelido coro di anime attraversa
lo spazio, e il sangue urla.
Potrei impazzire. Potrei farla finita
con un taglio netto. Potrei essere
il cannibale dei miei cuscini.
Potrei vomitare l'universo dalle mie
ferite. Ma resto sveglio.
Gli occhi aperti nell'incubo.
Il fiato assassino sul collo, le mani
incarnate, e la gioia tremenda
di essere vivo. Nessuna pietà per
chi gode del proprio tormento.
Martire di ogni attimo.
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