Mi feriscono le tue lontananze,
mi lasci fra le mani questo
meccanismo d'ombra, e porti
i tuoi gemiti oltre il confine.
Ma io cerco la grazia anche
fra i canneti della memoria,
divina consolazione, e simulo
una danza dove si addensa oblio.
Pensosa assenza, è folle risorgere
in un corpo limpido, purezza
acida, ma sento in me la rivolta
che sa di cenere e peccato.
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