Un silenzio devastante, primordiale,
si è posato sulla mia tovaglia buona,
quella che uso la domenica, la tovaglia
ricamata con i fiorellini di seta.
Tante briciole non riescono a gettare
in confusione la solitudine, le posate
immobili, come soldatini della fame,
attendono di sfiorare le tue labbra.
Affusolati bicchieri di cristallo sentono
il vapore della tua sete allontanarsi,
e resto col mio goccio di vino che fa
traboccare gli ultimi disperati ricordi.
I piatti di ceramica si cercano, fermi
nella loro lucentezza, imprigionati da
un galateo della perdizione, i piatti
piangono, e solo uno è sporco di me.
1 commento:
bellissima
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