La mia sete nel pozzo, prostrata,
senza possibilità di risalita.
Un brivido congelato dalla bava delle
stelle, cristallo di paura.
Una torta di mele in bocca, mangiata,
deglutita e digerita.
Il legittimo sconforto per tutto ciò
che si perde nell'ombra.
Uno specchio lanciato contro la velocità
della luce.
Immagini di immagini di immagini, senza
un filo di sangue a riscaldarle.
E il silenzio come una piattaforma dalla
quale prende il volo l'ultimo mio
grido.
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