Una quiete feroce mi allontana dal cuore pulsante
della vita, mi ritrovo a masticare ombre, a perdere
tempo in piccoli vortici di noia, a dilapidare la mia
sfortuna in centri benessere di vetro, il massaggio
in una bottiglia, naufrago di ogni senso possibile.
Dio non è morto, Dio è sepolto, sepolto vivo!
E con le sue unghie celesti graffia le pareti del
mio cranio, sua tomba primordiale...
Ma un rigurgito di vita, quasi un conato, mi
assale, e l'istinto torna a invadere i labirinti
dello spirito, mi spinge a uscire allo scoperto,
a divorare tenebre e miseria, nell'assolo di
una gioia dirompente, tutto, tutto questo
prima della polvere...
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