Mettete in mostra la vostra disperazione,
che sia in bella vista, con un drappo nero
a coprire i piccoli dolori, le piccole forme
di nostalgia, poi gettate sul pavimento
coriandoli di rimorso e stelle filanti di
rimpianti, istruite l'orchestra che suoni
solo note dolenti, progettate un architrave
in grado di scaricare il peso di tutta la
sofferenza del mondo, chiedete agli invitati
di portare il lutto, un lutto arcobaleno per
confondere la lacrime, occupatevi dei minimi
dettagli, anche del cattering, che le tartine
siano spalmate solo di maionese impazzita,
bene, dopo avere allestito la scena potete
concedervi una pausa e dedicarvi alla gioia.
Ma fate in modo che sia breve, la gioia
come lo scherzo è bella quando dura poco,
altrimenti diventa routine. E voi odiate la
routine, odiate la ferocia di tutte le cose
banali, odiate perché amate, amate e non
sapete fare altro, dopo spegnete le luci.
2 commenti:
Leggerti accende il pensiero come alcuni si accendono leggendo una poesia che non hanno capito ancora, o ascoltando una musica di Mozart il cui contenuto è al di là delle parole. Alle cose importanti della vita bisogna dare spazio perché non vadano a fondo e si confondano tra i dettagli. E' bello leggerti a volte ci si ritrova pienamente. Meriti più fortuna. Peppe
forse un giorno arriverà la fortuna e mi sentirò sfortunato! mi fa immenso piacere avere la tua
compagnia su questo blog...un caro abbraccio.
ciao, ricky
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