Ieri alla mostra di pittura di Emanuele Gregolin con mio fratello Roberto e
Paola Zamboni, abbiamo apprezzato soprattutto i disegni a matita, una piccola
statua e un quadro che raffigurava un salotto fantasmatico e sanguigno.
Poi siamo andati a bere una birra con Paola, donna vispa, dall'intelligenza
frizzante, con due occhi freschi e penetranti ma pieni di pudore aristocratico.
Robi è tornato alla mostra e poi è andato a Rho a trovare il Pelè, ultimo
cantastorie delle osterie milanesi. Io e Paola abbiamo preso un taxi e dato
che la vita è un continuo palcoscenico è apparso Giorgio, il tassista.
Un uomo anziano, corporatura tarchiata, probabilmente siciliano di origine,
dalla guida piena di improvvisazioni urbane, con contorno di claxon a
redarguirlo. Abbiamo prima accompagnato Paola e poi mi sono fatto
portare a casa. Durante il tragitto Giorgio inizia a parlare dei suoi viaggi
turistici organizzati: Turchia, Capo Nord, Marocco, Norvegia, Germania,
Spagna e poi "ho fatto il viaggio più culturale del mondo, crociera sul
Nilo", gli dico che mio padre è nato in Egitto e lui "lei lo sa che Tutankan
soffriva di sifilide?" "Tutankhamon" "Sì, Tutankan, se va al museo egizio
del Cairo vede anche il preservativo del faraone, si rende conto?"
"Caspita" gli faccio eco. Dovevo pagare in contanti, allora mi sono
fatto lasciare davanti al bancomat "le lascio il cappello in macchina"
"ma no, mi fido, se lo porti dietro che fa freddo". Ritiro 100 euro,
poi mi avvicino al suo finestrino e posso scrutare il volto di Giorgio
per la prima volta, due occhi di brace e ridenti, mi fa "lo sa quanti
anni ho io? quasi 90, ho 87 anni, le sembro il tipo che va in pensione?
Vuole saperla una cosa? Io cerco ancora la fica, ma in casa purtroppo
non c'è più nulla da fare". Ci salutiamo. Per sempre. Torno a casa
a piedi, abito vicino al bancomat, mentre passeggio ripenso al verbo
che Giorgio ha usato "cerco ancora la fica", non mi ha detto "mi piace
la fica", ha detto che la cerca, la cerca ancora, guidando il taxi e
pensando al preservativo di TUTANKAN! Che uomo delizioso.
9 commenti:
ma, Giorgio in viaggio è andato in cerca di ciò che non trova?
:-)
mi sembra che in italiano si scriva
*clacson
se, al limite vuoi usare la versione inglese, allora sarà
*Klaxon
Claxon è una grafia ormai accettata.
non mi risulta.
e comunque,
è orribile!..
Signor Farina, "una grafia ormai accettata" da chi? Può illuminarci? Oggi, lei e Attimi non andate d'accordo, anche su yt... colpa della luna calante? Saluti.
Clacson, klaxon...e ormai nell'uso c'è anche claxon.
Non si tratta di una regola grammaticale, ma di una grafia
di uso corrente...diciamo che se sono in tanti a sbagliare
lo sbaglio diventa "giusto" o perlomeno accettato o se
vuoi accettabile. Non ci vedo un grosso problema.
Un po'come bagnasciuga che non significa battigia ma ormai l'uso improprio è diventato di uso comune per indicare la battigia.
Ah ok, grazie delle delucidazioni. In poche parole, dobbiamo adeguarci all'uso improprio dei vocaboli nel linguaggio comune. Bagnasciuga ... parte di nave a contatto con l’acqua e con l’asciutto. Ma volgarmente lo si può usare anche per indicare la battigia. Alla signora Attimi le si rizzeranno i capelli in testa! Ahahah
No Jury, dica sempre battigia, bagnasciuga lo usò Mussolini, per carità.
Mi si stanno rizzando i capelli in testa come a Attimi! :)
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