Appena sveglio è come se fossi immerso in un liquido amniotico demenziale.
Mi aggiro per gli specchi senza riconoscermi, faccio crollare vasi e bicchieri sul
mio cammino, sono un terremoto verticale, se mi chiedessero quanto fa due più
due risponderei "gaglioffo", c'è una nebbia sulla mia carta d'identità, a volte anche
sui luoghi: sono al mare o sono a Milano o sono in Australia? Non vedo canguri.
Ma basta la scintilla di un caffè e tutta la nebbia si dirada improvvisamente, torno
a essere quello che sono sempre stato, con nitidezza crudele: Ricky Farina, ombra
da macellare, mezzo angelo e mezzo cervo, poeta dei materassi, martire dei cuscini.
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