Guardami, e ascoltami.
Che cosa vedi? Che cosa
senti? Nel fondo dei miei
occhi c'è l'inferno.
Per questo li nascondo
dietro lenti colorate.
Sulla mia voce riposano
gli angeli del martirio.
Per questo ti parlo.
Distendi le tue membra
nell'incubo elastico
del mio desiderio.
Non c'è pace né gioia
in quello che ti dono.
Non sono l'uomo per
te. Sono il mostro che
cerchi. L'effimero coito
in effimero mondo.
Eternamente sconfitto.
Eternamente in pena.
Ma non senti il brivido
della mortalità correre
lungo la spina dorsale
dell'universo?
Non senti questa gioia
oscura, trafitta,
torbida, melmosa,
che ci spalanca gli
abissi del piacere?
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