Oggi ho vinto la lotta contro la carne, contro il pungolo.
Non mi sono masturbato! E non sono andato a farmi fare un pompino a
pagamento ( ne avevo un gran voglia!), ma ho vinto, mi sono
detto: Riccardo, esci, vai a comprarti un libro, magari incontri
una intellettuale vogliosa (sono le più libidinose e perverse).
Sono entrato alla Feltrinelli con la mia giacca di lino, col mio
cappello nero e invernale, col mio passo svagato, ho fatto colpo
su due o tre isteriche in menopausa che appena mi hanno
visto hanno avuto un brivido vaginale tardivo, ma a questo sono
abituato, nessuna di mio interesse. Ho comprato due libri di
cinema e sono uscito a bermi un caffè e chi ti incontro? Fabrizio,
Fabrizio Fortini, il mio amico Pittore. Non una bella fica come
avevo sperato ma un amico, mi ha invitato nel suo studio a
vedere le ultime creazioni: molto belle. Una birra, quattro
chiacchiere e stasera andiamo a mangiarci una pizza al trancio.
La vita è così, non è poi male in fondo. Ma domani?
2 commenti:
E' soprattutto il passo svagato a lasciare il segno. Quando uno ci ha il passo svagato, naturale dico, ha ottime possibilità di mettere a marinare la pannocchia.
Però, trovo, il cappello nero tende ad appesantire la svagatezza del passo. Non ci hai una lobbia di paglia fine? Va meglio. Secondo me.
Verissimo, il mio amico pittore, Fabrizio, mi ha appena detto che col cappello e gli occhiali scuri sembro Landru e che le donne si spaventano, ma io non metterò mai una camicia hawaiana!
Posta un commento